«Sostanzialmente fare sesso in gravidanza si può sempre. A meno che non ci siano condizioni che controindichino l’attività sessuale, questa può essere fatta in qualsiasi trimestre». Sara Gaita, ginecologa del Santagostino, ha risposto alle domande più frequenti sul tema da parte delle coppie che aspettano un figlio.
Si può parlare di una giusta frequenza per i rapporti sessuali in gravidanza?
«Non esiste una frequenza giusta, quanto una frequenza adeguata per la coppia. Ogni coppia potrà basarsi sulla propria consuetudine. Non si fanno differenze tra i vari trimestri».
Questo, chiaramente, se non ci sono controindicazioni o problematiche mediche.
Fra queste:
- minacce di aborto nel primo trimestre;
- minaccia di parto prematuro nei trimestri successivi, con raccorciamento cervicale (dal secondo trimestre in poi);
- infezioni (perché possono scatenare contrazioni uterine)».
- perdite ematiche vaginali (sia provocate da minaccia di aborto sia per una diagnosi di placenta bassa o previa)»
- diagnosi di placenta bassa o previa».
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Come considerare le perdite ematiche?
«Le perdite di sangue nel primo trimestre sono un motivo per sospendere temporaneamente l’attività sessuale in quanto sintomi di una minaccia d’aborto. Nei trimestri successivi va indagata la causa. A volte la paziente può avere perdite successive al rapporto ma il nesso di causalità non è detto né immediato. Ogni volta si andrà ad analizzare il singolo caso».
Esistono posizioni più consigliate di altre per il sesso in gravidanza?
«Anche su questo non ci sono grosse limitazioni. Consiglio di basarsi su cosa la coppia ritiene più adeguato. Piuttosto, nei vari trimestri è la comodità che cambia. Man mano che il volume della gravidanza diventa più importante, alcune posizioni diventano più scomode e meno praticabili».
Cosa fare se si scatenano contrazioni dopo un rapporto in gravidanza?
«In qualsiasi trimestre accada, se la sensazione è lieve e molto limitata nel tempo – un’ora o due dopo il rapporto – si tratta di una situazione da collocare nella normalità. Se si dovesse protrarre per qualche ora è possibile assumere un farmaco miorilassante o del magnesio (che ha la stessa funzione). Se anche in questo caso dovessero persistere, è consigliato fare un controllo medico.
Le contrazioni sono una reazione del tutto normale: avvengono sia per effetto del movimento sia perché lo sperma contiene prostaglandine, le stesse che si scatenano nel parto fisiologico e che vengono somministrate nel parto indotto. Inoltre l’utero tende nella fase orgasmica ad avere contrattilità».
Si può provare più (o meno) eccitazione in gravidanza?
«Dipende molto dalla singola donna, prima di tutto. Però teoricamente, in linea di massima, l’eccitazione è maggiore nel secondo trimestre, sia per la fase eccitatoria che per quella orgasmica. Il secondo trimestre corrisponde al momento di benessere della gravidanza. Abbandonata la stanchezza e la sonnolenza dovuta al progesterone, tipica del primo trimestre, non sono ancora comparsi i fastidi del terzo trimestre, spesso accompagnati anche dal rischio di perdere la visione di se stesse come oggetto del desiderio».
Benefici del sesso in gravidanza
«In assenza di controindicazioni di ordine più puramente medico, sono più i benefici dei rischi:
- Mantenimento di una buona intesa di coppia
- Buon immaginario del sé
- Attività fisica e del pavimento pelvico, importante dal punto di vista del parto e della ripresa dell’attività sessuale post parto.
Sesso anale e orale non sono controindicati, purché in linea con la sessualità della coppia e con quello che la coppia si sente di fare. Per il sesso anale è importante ricordare che va assolutamente evitato il rischio del passaggio di batteri nel canale vaginale. Per quanto riguarda il sesso orale, nel secondo e nel terzo trimestre, a causa degli ormoni e della vascolarizzazione che aumenta, i tessuti diventano molto più responsivi. In alcune donne fin troppo: il sesso orale potrebbe risultare fastidioso. Si tratta comunque di regole che non valgono per tutti: ogni singola donna, ogni singola coppia, persino ogni singola gravidanza della stessa donna hanno caratteristiche specifiche».
Sesso post gravidanza, come comportarsi
«Per i 40 giorni dopo il parto, il periodo del puerperio, bisogna astenersi dall’attività sessuale. I 40 giorni garantiscono che l’utero ritorni alla condizione precedente e che i tessuti siano di nuovo pronti. Inoltre le perdite ematiche post parto generalmente possono protrarsi per tutto il periodo. Nella visita ginecologica ai 40 giorni dal parto il medico controlla la corretta guarigione dei tessuti perché si possa riprendere l’attività sessuale senza troppi problemi.
Fondamentali, per il sesso post partum sono due aspetti:
- È buona norma parlare nella visita di controllo della possibilità di assumere contraccettivi ormonali anche durante l’allattamento
- L’allattamento dà secchezza vaginale. Si può sentire molto fastidio pur non avendo avuto punti. Il problema si risolve usando un buon lubrificante».