«La circoncisione nei bambini consiste nell’asportazione della parte del prepuzio che ricopre il glande, di modo che alla fine questo risulta sempre scoperto», spiega Vincenzo Tomaselli, specialista in Pediatria e Chirurgia Pediatrica del Centro Medico Santagostino.
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Circoncisione rituale
Senza un’indicazione medica, la circoncisione è rituale, spesso motivata dalla convinzione che garantisca maggiore igiene. Fatta per motivi religiosi – nelle religioni ebraica e musulmana – o culturali, è particolarmente rischiosa se effettuata da personale non specializzato.
In Italia l’indicazione di legge è quella di rivolgersi alle strutture sanitarie per garantire un’operazione eseguita da parte di personale medico nel rispetto delle adeguate norme igieniche e di sicurezza. La circoncisione rituale non è infatti inserita nei Lea, livelli essenziali di assistenza.
Circoncisione terapeutica nei bambini
Quella terapeutica è «un intervento chirurgico che è indicato nei casi di fimosi vera, molto rara nei neonati e più frequente dopo l’età scolare, ovvero l’impossibilità di scoprire il glande», precisa il dottor Tomaselli.
«Il bambino deve essere accompagnato alle regolari visite pediatriche di controllo, nelle quali il pediatra verifica se il prepuzio è in condizioni di normalità. Sarà il medico a valutare, quando il bambino ha 6-7 anni, se è presente la fimosi e se è il caso di procedere con l’intervento chirurgico di circoncisione».
«I bimbi, infatti, tendono ad avere una fimosi fisiologica fino ai 6-7 anni: questa non va assolutamente forzata. Spesso si tratta di aderenze balano-prepuziali che si risolvono spontaneamente o con l’ausilio di creme topiche».
«Per una corretta igiene, basta scostare la sovrabbondanza del prepuzio e lavare senza sostanze che lascino detriti. L’indicazione assoluta alla circoncisione terapeutica avviene nei casi in cui il cercine prepuziale è così stretto che non permette lo scoprimento del glande», aggiunge il medico.
Rischi di una fimosi non trattata
«Il rischio è che si determini la parafimosi. Consiste in uno strozzamento del glande da parte del cercine, una condizione molto dolorosa che va trattata con urgenza dal chirurgo. Nel caso di parafimosi la circoncisione si effettua di solito a distanza di qualche mese. In questo modo si evita la recidiva e si garantisce una normale vita sessuale», precisa Tomaselli.
«L’operazione ha un costo variabile, trattandosi di un intervento chirurgico che prevede la presenza, al fianco di due chirurghi, di un anestesista esperto e di un infermiere specializzato».
Il decorso operatorio
«I punti applicati durante l’operazione cadono da soli. Per via del prepuzio scoperto che è molto sensibile, il bambino proverà fastidio. Occorre lubrificare la zona per una-due settimane con creme specifiche».
(24 Gennaio 2020)