Il 7% degli italiani si dichiara vegetariano o vegano. Un trend che si è mantenuto costante negli ultimi 5 anni, in cui il totale di chi ha optato per questi due stili alimentari è sempre oscillato tra il 7 e l’8% della popolazione totale.
Nello specifico, secondo l’indagine Eurispes 2018, il 6,2% degli italiani si dichiara vegetariano e lo 0,9% vegano.
È importante sottolineare che i bambini non dovrebbero seguire un regime privo di alimenti di origine animale. Secondo la Società europea di nutrizione, epatologia e gastroenterologia pediatrica (Espghan), i rischi di una dieta vegana nei bambini nei primi mesi e anni di vita potrebbe portare a scarsa crescita, rachitismo e deficit cognitivi irreversibili.
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Alimentazione dei bambini vegani
Dal punto di vista terminologico distinguiamo la dieta vegana, che prevede esclusivamente l’assunzione di alimenti vegetali, dalla dieta latto-ovo-vegetariana (LOV), che prevede il consumo di cibi vegetali e di cibi animali indiretti (uova, latte vaccino e derivati, miele).
Chi segue segue una dieta vegana quindi, esclude il consumo di carne, pesce, frutti di mare, ma anche di tutti gli altri prodotti animali come uova, latticini e miele; in questo caso l’alimentazione si basa essenzialmente sul consumo di cereali, legumi, verdura, frutta, semi, frutta secca.
Una scelta sostenibile negli adulti, ma complessa da adeguare alle necessità di un bambino. Anche secondo il presidente della Società Italiana di Pediatria, Alberto Villani: “L’alimentazione vegana non è indicata a dei bambini. Occorre salvaguardarli cercando di fornire tutti i corretti apporti nutrizionali”.
Nei primi anni di vita è infatti più alta la richiesta di proteine ad alto valore biologico, ricche cioè di amminoacidi essenziali. Lo stesso discorso può essere esteso alla vitamina B12, il cui apporto è fondamentale per un corretto sviluppo neurologico e al calcio per lo sviluppo dell’apparato scheletrico. È quindi inevitabile l’uso di integratori in una dieta vegana, anche perché i latti di origine vegetale – riso, mandorla, soia – non son analoghi nutrizionali del latte vaccino se non addizionati con vitamina B12 e vitamina D.
Gli scompensi di una dieta vegana
I ricercatori dell’Espghan nel congresso tenutosi a Praga nel 2017 hanno fatto una sintesi delle evidenze presenti in letteratura sul tema dell’adozione di una dieta vegana da parte dei bambini, arrivando a una sintesi: la sua adozione (a maggior ragione se seguita senza controllo medico) espone il piccolo consumatore a una carenza diffusa di nutrienti. Nello specifico:
- vitamina B12
- calcio
- zinco
- proteine nobili (quelle in grado di apportare tutti gli amminoacidi essenziali)
Deficit che espongono i bambini a gravi problemi di salute.
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I rischi per i bambini vegani
I rischi in cui incorrono i bambini vegani vanno dallo sviluppo di un apparato scheletrico a bassa densità, a disordini del sangue e neurologici oltre a quelli legati alla malnutrizione. La lacuna più rilevante rischia di essere quella della vitamina B12: essenziale per la creazione del Dna che deve essere contenuto nelle nuove cellule, oltre che per un regolare sviluppo del sistema nervoso centrale e delle cellule del sangue.
I sintomi da carenza di vitamina B12 possono essere molto subdoli, a volte difficilmente diagnosticabili nelle forme sub-cliniche. Se teniamo conto che al neonato occorrono anni per completare lo sviluppo cerebrale, si intuisce come il danno da deficit di vitamina B12 nel bambino della prima infanzia sia ben più grave rispetto alle età successive, soprattutto perché in questa fase della vita i danni sono irreversibili.
Inoltre è necessario accertarsi, nella valutazione di un piccolo lattante alimentato esclusivamente al seno da mamma vegana, che la nutrice assuma sufficienti quantità di vitamina B12 per evitare un deficit precoce di questa vitamina.
Supporto nutrizionale
Lo svezzamento vegano è quindi da scoraggiare, ma se un genitore vuole che il figlio segue una dieta vegana, questa dovrebbe esser fatta solo sotto la supervisione di un pediatra esperto e le madri dovrebbero accettare e seguire i loro consigli nutrizionali.
(6 Dicembre 2018)