Alimentazione

“Dallo svezzamento alla lasagna vegetale”: il libro con le ricette per cominciare

Perché iniziare dai 6 mesi, quale tipologia di svezzamento scegliere, come preparare la prima pappa e come proporre gli alimenti. Una guida che affronta in ogni aspetto il passaggio dal latte agli alimenti solidi e liquidi

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“Dallo svezzamento alla lasagna vegetale”: il libro con le ricette per cominciare

Lo svezzamento è il periodo durante il quale i cibi solidi e liquidi diversi dal latte vengono gradualmente introdotti nella dieta del bambino. Quali sono le ricette per iniziare lo svezzamento del bambino? Le consiglio nel libro “From weaning to lasagna”, scritto quando vivevo a Londra, che è stato utilizzato da tante famiglie. In Italia la versione aggiornata è “Dallo svezzamento alla lasagna vegetale”.
Si trovano molte opinioni diverse (e spesso contrastanti) sullo svezzamento dei bambini. Questo può essere fonte di confusione e stress per i genitori. Ma se si hanno le giuste informazioni su dieta e nutrizione e si abbraccia l’opportunità di iniziare a mostrare al piccolo che il cibo è una cosa meravigliosa, questo può essere un momento emozionante e di legame per tutta la famiglia.

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Svezzamento, linee guida dell’OMS

Lo svezzamento tradizionale è convalidato da prove scientifiche, basate sulle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che forniscono la nutrizione necessaria per la crescita di un bambino.

Alcune regole sono fondamentali per la salute del tuo piccolo.

  • Bisogna ricordare che il bambino non è un piccolo adulto: ha bisogni nutrizionali diversi rispetto a quelli delle persone grandi. Per questo motivo, offrire un’alimentazione specifica per età e sviluppo è vantaggioso per i primi 18 mesi di vita.
  • Idealmente, gli alimenti dovrebbero essere introdotti uno alla volta e per 2 o 3 giorni, prima di passare a quello successivo. Ciò garantisce sia una corretta variabilità della dieta che un tempo sufficiente per provare nuovi sapori.
  • Anche la consistenza dei pasti dovrebbe cambiare gradualmente: si parte da semiliquido, poi cremoso, poi semisolido fino all’età di un anno, passando poi al cibo tritato.

Svezzamento tradizionale o autosvezzamento?

Lo svezzamento tradizionale aiuta anche a evitare la carenza di ferro in quei bambini piccoli per età gestazionale e troppo lenti per l’autosvezzamento. I potenziali rischi del metodo tradizionale sono l’eccesso di proteine, con il conseguente aumento del rischio di obesità e l’eccesso di fibre, con il rischio di costipazione paradossa, ritardo della crescita, disturbi della digestione, coliche gastriche e mancanza di appetito.

Nell’autosvezzamento l’introduzione dei cibi solidi complementari è guidata dal bambino nel contesto dei pasti in famiglia. La parola chiave qui è “attesa”. Questo metodo è probabilmente fattibile dalla maggior parte dei bambini. Bisogna fare attenzione ai piccoli con alcuni ritardi dello sviluppo poiché possono avere problemi nutrizionali. A condizione che ai bambini venga offerta una varietà di cibi nutrienti, i genitori possono incoraggiare l’autoalimentazione senza preoccuparsi di compromettere l’apporto nutrizionale ed energetico.

Tuttavia, la scarsità di dati disponibili sull’autosvezzamento è causa di incertezza e preoccupazione per i pediatri di famiglia, a causa del possibile rischio di assunzione inadeguata di ferro, assunzione eccessiva di sodio, apporto energetico insufficiente e inalazione di cibo.
Molte famiglie finiscono per scegliere istintivamente una combinazione dello svezzamento guidato dai bambini e l’introduzione “tradizionale” dei cibi solidi. Ciò consente ai bambini di beneficiare sia degli effetti positivi dei pasti condivisi con la famiglia che della disponibilità di una dieta nutrizionalmente adeguata, suscitando in loro anche il desiderio di sperimentare nuovi alimenti. Penso che sia importante parlare con il pediatra per scegliere l’approccio più corretto per il vostro bambino.

Svezzamento, perché iniziare dai 6 mesi

Qualunque strategia la famiglia scelga, lo svezzamento inizia circa a 6 mesi e non, in ogni caso, prima di 120 giorni dalla nascita. Dove c’è una storia di allergie nella famiglia, e se il bambino è allattato al seno, l’OMS raccomanda lo svezzamento dal sesto mese.
Lo svezzamento precoce espone il bambino ad una dieta troppo ricca di zuccheri e priva di grassi, e ciò può causare diarrea, con conseguente malnutrizione, oltre a provocare reazioni allergiche e stress eccessivo ai reni. I bambini non sono ancora in grado di digerire alcuni cibi. Il latte materno sarà sostituito da liquidi e alimenti di qualità inferiore che potrebbero non avere la giusta densità di nutrienti ed energia per soddisfare i bisogni del bambino.
Lo svezzamento tardivo comporta alcuni rischi legati a una rallentata crescita statuto-ponderale, a un deficit energetico e a una malnutrizione per inadeguato apporto di ferro, calcio, zinco e rame. Potrebbe ritardare lo sviluppo ottimale delle capacità motorie della bocca, come la capacità di masticazione, e potrebbe rendere più difficile introdurre nuovi sapori e consistenze alimentari.

Quindi, quando iniziare? Per farlo, tutti questi fattori devono coesistere:

  • Un ambiente calmo e rilassante
  • Collo forte e bimbo in grado di sedersi autonomamente
  • Bimbo ancora affamato dopo il pasto di latte
  • Apparentemente annoiato dal biberon o dal seno
  • Dopo aver dormito tutta la notte, il bimbo ricomincia a svegliarsi la notte

Schema svezzamento, i primi cibi da introdurre

  • Il cibo deve essere facile da digerire e tollerato dal suo sistema digestivo, che non è ancora completamente sviluppato
  • La dentizione non è ancora completa, per cui il cibo deve avere una consistenza semi-fluida per essere ingerito senza problemi
  • Il cibo deve essere schiacciato e tritato finemente all’inizio e gradualmente lasciato con grumi di dimensioni sempre maggiori
  • Cibo di diverse consistenze e temperature
  • Cibi nuovi uno alla volta, ogni 2-3 giorni e in piccole dosi (1-2 cucchiaini) per evitare reazioni allergiche

Come organizzare il primo mese di svezzamento?

Ci saranno 4-5 pasti giornalieri, suddivisi in 3-4 pasti di latte la mattina, pomeriggio e sera e un pasto di cibo per pranzo. All’inizio consiglio di non essere troppo rigidi rispetto ai tempi e numero di pasti.
Gli alimenti introdotti devono coprire il 30% delle calorie giornaliere tra i 6 e gli 8 mesi del bambino e saliranno al 55% tra i 9 e 11 mesi di vita.

Ricette svezzamento: il brodo vegetale

Occorrono: mezzo litro d’acqua, una patata, una carota, una zucchina. Mettete in una pentola l’acqua fredda con la patata, la carota e la zucchina tagliate a pezzi e fate cuocere con il coperchio per circa quaranta minuti, fino a quando la verdura è tenera (per le mamme con poco tempo la pentola a pressione è formidabile perché i tempi di cottura si riducono a 20 minuti). A questo punto procedete a colare il brodo, senza passare le verdure.

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Ricette svezzamento: la prima pappa

Quantità massime per un bimbo:

  • 180-200 ml di brodo vegetale
  • 3-4 cucchiai (15-20 gr) di crema di riso o mais o tapioca
  • 1 cucchiaio (10 ml) di olio extra vergine di oliva

Utilizzate il brodo per sciogliere la crema che preferite e aggiungete l’olio.
Per i primi 2-3 giorni è utile far mangiare al bambino questa pappa di base, per farlo abituare gradualmente ai nuovi sapori. Inoltre è molto liquida, in analogia con la densità del latte a cui è abituato.

Successivamente, per altri 2-3 giorni si aggiunge progressivamente 1 cucchiaio delle verdure lessate per fare il brodo, fino ad arrivare a 3 cucchiai. Le verdure devono essere finemente passate, possibilmente non frullate. Piano piano aumenta la densità della pappa.

E infine è opportuno introdurre le proteine della carne cominciando con coniglio, tacchino, pollo seguite da manzo, vitello e agnello.

Attenzione, perché la carne magra contiene molte proteine, ma è un’importante fonte di minerali altamente biodisponibili, come ferro e zinco. Un bambino piccolo ha difficoltà a mangiare carne fibrosa; la carne deve essere finemente tritata o trasformata in purea prima dell’uso, almeno nei primi mesi di alimentazione. Il fegato è a basso contenuto di grassi e ha il vantaggio di essere facilmente cotto e trasformato in una purea non fibrosa, alimento facile da mangiare per un bambino.

Fino ai 10 mesi è raccomandabile l’uso degli omogeneizzati o liofilizzati perché sono maggiormente controllati da un punto di vista igienico, chimico, biochimico, batteriologico e hanno caratteristiche organolettiche superiori alla carne fresca, senza sale e zucchero aggiunti, ma leggete sempre l’etichetta per sicurezza. Inizialmente aggiungete 1 cucchiaino fino ad arrivare a mezzo vasetto di omogeneizzato (da 80 g) o mezzo liofilizzato (da 10 g).

Ricette svezzamento dal secondo mese

Dopo circa un mese dall’introduzione e serena accettazione della prima pappa, si può sostituire il latte della sera con la seconda pappa.

Quantità massime per un bimbo:

  • 180-200 ml di brodo vegetale
  • 3-4 cucchiai (15-20 gr) di crema di riso o mais o tapioca
  • 1 cucchiaio (10 ml) di olio extra vergine di oliva
  • 3 cucchiai di verdure lessate
  • 1 cucchiaio (10 gr) di parmigiano reggiano

La preparazione di base è la stessa, ma le verdure devono essere passate più grossolanamente o semplicemente schiacciate con la forchetta.

Ricette svezzamento: la pappa con il formaggio

Occorre aggiungere il formaggio al posto della carne. Iniziate con il parmigiano reggiano ben stagionato, poi potete anche usare altri formaggi freschi senza conservanti (20 g), quali la ricotta, la crescenza, il caprino, le tome morbide, la mozzarella, il primosale tenero, lo stracchino, la robiola.
Il formaggio è un alimento prezioso e ricco di proteine nobili di origine animale; man mano che passano i giorni, deve essere alternato agli altri nutrienti quali 1-3 cucchiai di passato di legumi o 1 cucchiaino fino ad arrivare a 1⁄2 di omogeneizzato di pesce o 1⁄2 uovo sodo.

Il passato di legumi

Il passato di legumi (fagioli, ceci, piselli, fave, lenticchie senza buccia a questa età, mentre dai 12 mesi anche le lenticchie con la buccia) si prepara mettendo 20 g di legumi secchi in acqua fredda per 12 ore, avendo cura di cambiarla 2-3 volte. Quindi cuoceteli in acqua, scolateli e passateli con il passaverdura.
È buona norma non dare nello stesso pasto carne e formaggio perché si somministrerebbero troppe proteine animali.
A questo punto, se siete fortunati, il latte della notte normalmente scompare. I pasti giornalieri saranno suddivisi in 2 pasti di latte al mattino e pomeriggio e 2 pasti di cibo solido per pranzo e cena.

È consigliabile che la cucina sia varia nell’ambito della settimana e non all’interno dello stesso pasto, altrimenti il bambino si abitua a mangiare troppo se trova a disposizione tanti cibi dai gusti diversi. Il livello di sazietà è selettivo per ogni sapore per cui si può continuare a mangiare, se si cambia cibo e il rischio è che il bambino si nutra più del necessario, predisponendosi a diventare obeso da grande.

Come deve essere composto ogni pasto?

  • Carboidrati: crema di riso-mais-tapioca, pasta, pane, riso, patate
  • Proteine: lenticchie, carne, formaggio, pesce, uova
  • Vitamine e minerali: verdure
  • Grassi: olio extra vergine di oliva

Io ho sempre fatto le pappe in casa per offrire una maggiore varietà di sapori e consistenze e ho guidato il gusto dei miei figli utilizzando ingredienti biologici, ricordando di lavare bene gli alimenti, di non eccedere nelle calorie, di non utilizzare/limitare zucchero e sale, di evitare sbalzi termici degli alimenti.

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