Gravidanza

Sistema di sorveglianza della salute nella prima infanzia, i risultati dell’indagine

Presentati i primi risultati del Sistema di Sorveglianza dei bambini 0-2 anni, dell'Istituto Superiore di Sanità. Mamme più consapevoli, ma restano da promuovere assunzione di acido folico, allattamento, lettura precoce ad alta voce

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Sistema di sorveglianza della salute nella prima infanzia, i risultati dell’indagine

Quanto sono diffuse le buone pratiche in gravidanza e quanto invece c’è ancora da fare? Stando ai primi risultati del Sistema di Sorveglianza dei bambini nei primi mille giorni di vita dell’Istituto Superiore di Sanità, le mamme sono più informate di un tempo ma rimangono delle lacune da colmare. L’assunzione di acido folico prima del concepimento, la lettura precoce ad alta voce, l’astensione da alcool e fumo, anche passivo, sono alcune delle tematiche ancora da promuovere per ottenere migliori risultati.

«Nel periodo compreso tra il concepimento e il compimento del secondo anno di vita si pongono le basi per lo sviluppo psico-fisico del bambino», dichiara Angela Spinelli, Direttrice del Centro Nazionale Prevenzione delle Malattie e Promozione della Salute dell’ISS.«La nuova Sorveglianza raccoglie importanti informazioni su alcuni determinanti di salute dei bambini, mostrando ampia variabilità nei comportamenti e ampio margine di azione e di miglioramento».

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Il campione

In questa prima edizione della rilevazione sono state intervistate circa 30mila mamme di bambini fino a 2 anni di età. Il tasso di partecipazione è stato superiore al 95%; le intervistate hanno partecipato compilando un questionario anonimo presso i Centri vaccinali di undici regioni italiane, nel periodo compreso tra dicembre 2018 e aprile 2019.

La ricerca ha coinvolto Piemonte, Valle d’Aosta, provincia autonoma di Trento, Marche, Lazio, Campania, Puglia, Calabria, Basilicata, Sicilia e Sardegna. Mentre la Toscana ha partecipato fornendo i risultati dell’Indagine sul percorso nascita già attiva sul proprio territorio che investiga indicatori comuni alla Sorveglianza.

Fumo e alcool

Il 93,8% delle intervistate riferisce di non aver fumato in gravidanza. Un dato non altrettanto positivo quello che riguarda i bambini potenzialmente esposti al fumo passivo. Il 41,9% convive con almeno una persona fumatrice (valore tendenzialmente più elevato nelle regioni del Sud). Significativa anche la percentuale di mamme che dichiarano di aver assunto bevande alcoliche almeno una (19,7%) o due (34,9%) volte al mese durante gravidanza e allattamento (il dato è più alto al Centro Nord).

Assunzione di acido folico e allattamento al seno

Quasi la totalità delle mamme ha assunto acido folico nei mesi di gravidanza (97,3%), ma soltanto il 21,7% ha cominciato a farlo un mese prima del concepimento.
Al contrario di quanto raccomanda l’Organizzazione Mondiale della Sanità (allattamento esclusivo al seno fino ai 6 mesi di vita), soltanto il 23,6% delle mamme allatta al seno il proprio figlio ai 4-5 mesi. L’11,7% non è mai stato allattato al seno.

Posizione in culla e intenzione vaccinale

La maggioranza delle mamme dichiara di mettere a dormire il proprio bambino a pancia in su (64,1%), per ridurre il rischio di SIDS, la sindrome della morte in culla. Il 26% afferma invece di far dormire il bambino posizionato sul fianco.
Riguardo ai futuri appuntamenti vaccinali, l’80,5% del campione dichiara di voler effettuare tutte le vaccinazioni, sia obbligatorie che raccomandate. Il 15,1%, invece, è intenzionato ad effettuare solo quelle obbligatorie; il 4,3% si dice indeciso.

Lettura ad alta voce e uso delle tecnologie digitali

Nella settimana precedente l’intervista al 44,7% dei bambini nella fascia di età 6-12 mesi non è mai stato letto un libro; percentuale che scende al 34,7% nella fascia oltre i 12 mesi. Soltanto il 15,5% dei più piccoli e il 21,5% dei bimbi di 1-2 anni ha ascoltato regolarmente libri letti ad alta voce dagli adulti, tutti i giorni della settimana.

I dati peggiori si registrano nelle regioni del Sud, dove – invece – i piccoli sono maggiormente esposti agli schermi e ai relativi rischi per la salute psicofisica. È raccomandato di utilizzare queste tecnologie in presenza di un adulto e mai sotto i due anni di vita. I dati emersi dall’indagine sono preoccupanti: il 34,3% dei bambini di età inferiore a 6 mesi, il 64,1% di quelli tra 6 e 12 mesi e il 76,4% di quelli oltre l’anno di età passa del tempo davanti a TV, computer, tablet o telefono cellulare.

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