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Cos’è la SIDS: la sindrome di morte improvvisa del lattante

La SIDS, ovvero sindrome della morte improvvisa del lattante, è uno dei timori più grandi dei genitori nel primo anno di vita del bambino.

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Cos’è la SIDS: la sindrome di morte improvvisa del lattante

La dottoressa Daniela Callegari, pediatra del Centro Medico Santagostino, ci spiega cos’è la SIDS, anche nota come morte in culla, quali fattori la favoriscono e quali comportamenti mettere in atto per prevenirla.

Che cos’è la SIDS?

SIDS è l’acronimo che sta per Sudden Infant Death Syndrome, ovvero la sindrome della morte improvvisa del lattante. Con questo termine vengono indicati le morte inaspettate dei bambini di età inferiore a un anno di vita e apparentemente sani. 

La sindrome della morte improvvisa del lattante colpisce il neonato tra il primo mese e il primo anno di vita, con un picco di casi nei primi sei mesi.

In termini medici, la diagnosi di SIDS si definisce di esclusione. Ciò significa che la diagnosi di morte improvvisa viene data quando dall’esame autoptico vengono escluse tutte le altre possibili cause, ad esempio: patologie in atto, malformazioni, alterazioni genetiche, o eventi di tipo doloso, come i maltrattamenti.

Anche se si tratta di un evento raro, la SIDS rappresenta una delle cause di morte principali dei bambini dopo la nascita. 

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L’incidenza della SIDS

La SIDS è un evento abbastanza raro: in Italia questo significa un numero di circa 150 bambini morti ogni anno. Colpisce prevalentemente i bambini di età inferiore a 6 mesi, che rappresentano circa il 90% dei casi di SIDS. Secondo le statistiche, il picco di decessi si raggiunge tra i 2 e i 4 mesi di vita. 

I casi di SIDS rappresentano il 40% di tutte le morti neonatali. Dagli studi condotti negli Stati Uniti, in Germania, Inghilterra e negli stati centrali dell’Europa risulta che l’incidenza oscilla tra 1,4 e 1,5 morti su 1.000 neonati. In Italia i dati sono pochi, parziali e non sempre rigorosi. C’è qualche studio su Milano, Trieste e l’Emilia-Romagna i cui risultati hanno forti oscillazioni: vanno dalle 0,3 alle 1,2-1,3 morti ogni 1.000 neonati.

A cosa è dovuta la SIDS? 

A oggi la comunità scientifica non ha ancora trovato una spiegazione condivisa, cioè un nesso causa-effetto, per spiegare la SIDS. Gli studiosi però sono concordi nel ritenere che alla comparsa della sindrome concorrano un insieme di circostanze. 

Di recente è stata avanzata una nuova teoria: secondo alcuni studi si tratterebbe di un’anomalia funzionale, che quindi non lascerebbe alcuna traccia a livello organico. La disfunzione sarebbe dovuta all’immaturità della zona del cervello deputata alla regolazione di alcune funzioni vitali automatiche: come il ritmo sonno-veglia, il ritmo cardiaco e respiratorio e la regolazione della temperatura corporea. Se questa ipotesi fosse vera, non ci sarebbe alcuna prevenzione efficace per le morti in culla.

Quali sono i fattori di rischio della SIDS?

Se una causa per la SIDS non è ancora stata trovata, a livello statistico sono stati però individuati dei fattori di rischio strettamente connessi a questa condizione. I fattori di rischio possono essere di diverso tipo. Esaminiamo i principali.

Tra i fattori familiari troviamo:

  • Un basso livello socio-economico
  • Bambini di pelle nera
  • Giovane età della madre.

Ci sono poi fattori legati alla gravidanza, e al comportamento della madre come: 

Tra i fattori legati alla fisiologia e alle condizioni bambino, figurano: 

  • Sesso maschile del lattante
  • Primo semestre di vita del lattante
  • Prematurità
  • Basso peso neonatale
  • Qt lungo (una rara condizione cardiaca che si rileva grazie all’elettrocardiogramma pediatrico)
  • Episodi di apnea neonatale.

Troviamo poi dei fattori ambientali:

  • Fumo passivo
  • Alta temperatura degli ambienti
  • Infezioni
  • Allattamento non materno.

In ultimo, favoriscono la SIDS alcuni fattori legati all’igiene del sonno:

  • Posizione prona (a pancia in giù) o sul fianco durante il sonno
  • Coperte, cuscini, materassi soffici
  • Condivisione del letto con i genitori (co-sleeping)
  • Assenza del ciuccio.

Come accade la morte bianca o morte in culla?

I casi di SIDS si verificano durante il sonno notturno o diurno. Secondo alcune statistiche, la fascia oraria più a rischio è quella compresa tra la mezzanotte e le 9 del mattino.

La SIDS non mostra alcun segno o sintomo sul neonato, nel senso che avviene silenziosamente: il neonato non piange, non mostra anomalie né nello stato di salute, né nel comportamento. Secondo, le ultime ricerca, la morte sopravviene in modo rapido, in pochi minuti, o addirittura pochi secondi. 

Quando finisce il rischio SIDS? 

Il rischio di SIDS inizia a ridursi gradualmente a partire dal sesto mese, fino alla completa risoluzione, che avviene intorno al compimento di un anno di età.

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Cosa fare per evitare la morte in culla? 

Ma come prevenire la morte in culla? Mettere in sicurezza il bambino è possibile e  permette di ridurre il rischio di SIDS. Ecco le prescrizioni da seguire:

  • Far dormire il bambino in posizione supina, con la pancia rivolta verso l’alto e non sul fianco
  • Il bambino deve avere i piedi attaccati alla sponda inferiore del letto, in modo da evitare che scivoli sotto le coperte
  • Le coperte vanno rimboccate sotto il materasso ed essere posizionate sotto le ascelle del bambino, che deve quindi avere le braccia fuori dalle coperte (una buona alternativa può essere il sacco-nanna)
  • Non mettere nel lettino peluche o cuscini
  • Il lettino deve avere un materasso rigido 
  • Non utilizzare i paracolpi
  • Non far dormire il bambino in un ambiente troppo caldo: la temperatura della camera non deve superare i 20 °C
  • L’ambiente deve essere areato
  • Non dormire tutti insieme nello stesso letto (quindi no al co-sleeping)
  • Non esporre il lattante al fumo passivo
  • Se possibile, è preferibile allattare al seno
  • È bene dare al bambino il ciuccio, perché regolarizza il ritmo della respirazione
  • Praticare i lavaggi nasali, che prevengono le infezioni e liberano il naso del neonato.