Una delle prime cose che un pediatra fa durante la visita è quella di misurare il peso e l’altezza dei piccoli pazienti. Il medico inserisce poi quei valori in specifiche tabelle che permettono di valutare la crescita del neonato.
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Che cosa sono le tabelle di crescita
«Le tabelle di crescita sono uno strumento statistico utile per valutare lo sviluppo di un bambino rispetto ai valori standard. Questi strumenti cambiano nel corso del tempo e in base alle diverse popolazioni e vengono realizzati confrontando la crescita di un ampio numero di soggetti della stessa età e sesso» spiega Daniela Callegari, pediatra del Centro Medico Santagostino.
Che cosa sono i percentili di crescita
Un esempio? Si prendono 10mila bambini, si registrano il loro peso e altezza e si ordinano i dati in senso crescente, creando una sorta di graduatoria. In questo modo, si costruisce una curva di crescita, che prende il nome di percentile.
«Se il bambino in esame si trova sulla curva del cinquantesimo percentile significa che è più alto di 50 bambini ed è più basso di altri 50 di uguale sesso ed età. Se si trova sulla curva del 90esimo percentile, invece, vuol dire che è più alto di 90 bambini e più basso di 10 bambini».
In termini di salute, «La normalità è compresa tra la curva del terzo e del novantasettesimo percentile. Questo però non significa necessariamente che chi non rientra in questa forbice abbia problemi o patologie» precisa la dottoressa.
Le tabelle di crescita dell’Oms
«Fino al 2006 si utilizzavano delle tavole percentili locali, differenti per le diverse popolazioni. Da quell’anno, l’Organizzazione mondiale della Sanità ha invitato i medici a utilizzare le nuove curve di crescita per i bambini da zero a cinque anni».
Le curve di crescita dell’Oms sono state create tra il 1997 e il 2003 su un campione di oltre 8.400 bambini del Brasile, Ghana, India, Norvegia, Oman e Stati Uniti. I dati di peso e altezza sono stati raccolti in modo molto ravvicinato da bambini che avevano queste caratteristiche comuni:
- dovevano essere alimentati fino a quattro mesi solo con latte materno (senza succhi e tisane);
- venivano svezzati tra i 4 e i 6 mesi;
- continuavano ad essere allattati fino all’anno;
- erano vaccinati.
«I dati di queste curve sono riferiti a bambini cresciuti in condizioni ideali e confermano che, in queste situazioni, indipendentemente da dati genetici e di classe sociale, i bambini crescono bene».
La velocità di crescita, il valore più importante
A differenza di quelle attuali, le curve di crescita precedenti registravano situazioni non ideali, ma reali; le tabelle dell’Oms sono considerate “curve standard”, nel senso che devono essere un riferimento ideale di come dovrebbe essere la crescita del bambino. «Indicano quella che viene considerata la crescita normale, ma soprattutto quale deve essere la velocità di questa crescita, che è diversa rispetto a quella rilevata sulle vecchie tabelle dei percentili».
Per quanto riguarda il peso, ad esempio, «Le curve dell’Oms danno una velocità di crescita maggiore nei primi sei mesi di vita del bambino rispetto ai modelli precedenti. Nel secondo semestre, invece, i valori rallentano. Ciò significa che i percentili dell’Oms sono più severi rispetto a valori alti di peso, in ottica di prevenzione al sovrappeso e obesità, che sono le patologie più gravi che oggi colpiscono l’infanzia nei Paesi ricchi e in quelli poveri».
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Come interpretare la crescita del bambino
«È sbagliato dare importanza alla curva fuori dal contesto clinico del bambino e di tutti gli altri fattori che potrebbero interferire con la sua crescita, ad esempio lo sviluppo motorio e psichico, le malattie e le condizioni ambientali che lo riguardano. Una corretta valutazione è quindi possibile solo rivolgendosi al pediatra».
I valori assoluti di peso e altezza del bambino non contano da soli: «Quello che è importante stabilire, con queste curve, è la velocità di crescita rispetto allo standard, cioè come il piccolo segue la curva nel corso del tempo. Non preoccupa che oscilli nel tempo attorno a una determinata curva; deve invece richiamare l’attenzione se passa dal decimo percentile al cinquantesimo in un breve tempo».
(10 Giugno 2019)