Avete appena scoperto di aspettare un bambino e vi sorprendete perché, stando ai calcoli, sono già trascorse 5 o 6 settimane di gravidanza? È normale: la durata della gestazione, infatti, si calcola a partire dall’ultimo ciclo mestruale della donna e non dal momento del concepimento, che sarebbe difficile individuare con precisione.
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Come orientarsi nel calcolo delle 40 settimane di gravidanza
Questo conteggio può disorientare chi ha sempre pensato che la durata di una gravidanza si conti in mesi: in realtà, il conto per “settimane di gravidanza” è il più preciso e, una volta compreso, permette di pianificare al meglio gli appuntamenti per visite, esami ed ecografie.
Ogni settimana, infatti, è composta da sette giorni; i mesi invece hanno una durata variabile, tra i 28 e i 31 giorni. Per questo non si parla di mesi, ma di settimane di gravidanza, espresse come settimane compiute più i giorni trascorsi.
Chi ben comincia…
Per essere precisi nel calcolo, è necessario individuare in maniera inequivocabile il “giorno 1”, ovvero il giorno da cui iniziare a contare: dal punto di vista ostetrico, il primo giorno dell’ultima mestruazione della mamma viene considerato l’inizio dell’epoca gestazionale, ovvero il giorno in cui la gravidanza inizia.
Ad esempio, quando diciamo di essere a 16 + 4 settimane di epoca gestazionale (o età gestazionale) intendiamo che sono passati 4 giorni dal compimento della sedicesima settimana. Il calcolo, in questo caso, parte dal primo giorno delle ultime mestruazioni; altrimenti per brevità si può anche esprimere solo il numero delle settimane compiute, quindi in questo caso 16 settimane di gravidanza (non 17!).
Se invece iniziassimo a contare dal giorno del concepimento, dovremmo parlare di “settimane di gestazione”; ma questo metodo non viene utilizzato in ostetricia per l’errore associabile all’individuazione della data del concepimento.
In quale settimana di gravidanza ti trovi? La ridatazione della gravidanza
Come abbiamo detto, l’epoca gestazionale non parte dal momento del concepimento (età concezionale), quindi non tiene conto del reale tempo di vita dell’embrione o del feto.
Il calcolo è valido soprattutto nelle gravidanze concepite in cicli regolari.
Nel caso in cui invece le ultime mestruazioni non siano note o il ciclo mestruale sia irregolare, durante l’ecografia del I trimestre, che si effettua a partire dalla settima settimana-ottava, verrà effettuata la ridatazione della gravidanza, attraverso l’uso di specifiche tabelle che correlano la lunghezza dell’embrione alle settimane di gravidanza.
Come si contano le settimane di gravidanza con ovodonazione?
C’è un altro caso in cui ci si potrebbe “smarrire” nel conto delle settimane: la gravidanza con ovodonazione. In caso di ovodonazione (o comunque di procreazione assistita), le settimane di gravidanza si calcolano come se l’ultima mestruazione fosse avvenuta 2 settimane prima del transfer, cioè del trasferimento nell’utero della donna ricevente. Il parto avverrà quindi dopo 38 settimane dal transfer.
Dal concepimento alla nascita: come calcolare la data del parto
La gravidanza dura in media 280 giorni, cioè 40 settimane: un periodo ben più lungo rispetto ai nove mesi di cui si sente comunemente parlare.
In media la gravidanza giunge a termine al compimento della 40esima settimana, che è il giorno in cui viene indicata la data presunta del parto. Per questo, una gravidanza a termine, in Italia, è compresa tra le 38 e le 40 settimane, mentre generalmente si aspetta fino a 41+3 settimane per indurre il parto.
Con il regolo o con l’app: il calcolo settimana per settimana
Per mantenere il conteggio corretto, si possono trovare tabelle, calendari, rotelle ostetriche (anche dette regoli o ruote della gravidanza) e diversi strumenti digitali, come alcune app per smartphone, che rendono più facile non perdere il conto.
Un consiglio pratico può essere quello di memorizzare il giorno della settimana (ad esempio lunedì, martedì, mercoledì… ) in cui scatta la nuova settimana e poi aggiungere i giorni.
La visita specialistica periodica dal proprio medico curante sarà in ogni caso chiarificatrice per confermare in quale settimana di gravidanza vi troviate; le informazioni fornite in questo articolo non intendono in nessun modo sostituire il rapporto diretto con il proprio medico curante, a cui è sempre consigliato rivolgersi in caso di dubbi.
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Come calcolare i mesi di gravidanza
Per rispondere alle consuete domande di amici e parenti, esistono delle pratiche tabelle di conversione che indicano a quale mese o trimestre di gravidanza corrisponde una determinata settimana di epoca gestazionale.
Ecco un esempio:
Trimestre | Mese | Inizio | Fine |
Primo trimestre | Primo mese | Giorno 1 | 4 settimane + 3 giorni |
Secondo mese | 4 settimane + 4 giorni | 8 settimane + 5 giorni | |
Terzo mese | 8 settimane + 6 giorni | 13 settimane + 1 giorno | |
Secondo trimestre | Quarto mese | 13 settimane + 2 giorni | 17 settimane + 4 giorni |
Quinto mese | 17 settimane + 5 giorni | 21 settimane + 6 giorni | |
Sesto mese | 22 settimane | 26 settimane + 2 giorni | |
Terzo trimestre | Settimo mese | 26 settimane + 3 giorni | 30 settimane + 4 giorni |
Ottavo mese | 30 settimane + 5 giorni | 35 settimane | |
Nono mese | 35 settimane + 1 giorno | 40 settimane |
Di settimana in settimana: ecco alcune delle domande più frequenti
Quando ci si accorge di essere in stato di gravidanza?
Solitamente la 5a settimana di gravidanza è quella in cui si prende coscienza di essere in dolce attesa: la mestruazione è infatti saltata, e con tutta probabilità si sta pensando di effettuare un test di gravidanza, o lo si è già fatto!
Quando finiranno le nausee?
Ecco cosa succede nella 13a settimana di gravidanza: si entra nel secondo trimestre, le nausee si attenuano fino a sparire; aumenterà invece la frequenza con cui si dovrà fare pipì, perchè l’utero in accrescimento comincerà a premere sulla vescica.
Quando possiamo conoscere il sesso del nascituro?
Tendenzialmente, mamme e papà scoprono se il proprio bambino è maschio o femmina quando si fa l’ecografia morfologica, tra la 19esima e la 21esima settimana di gravidanza, ma è possibile che si veda anche qualche tempo prima o dopo, anche a seconda della posizione del bambino.
Quando si inizia a sentire il bimbo nella pancia?
Quello del “primo contatto fisico” con il proprio bambino è uno dei momenti più sconvolgenti dell’intera gravidanza, un momento magico che si presenta solitamente alla 20a settimana. I movimenti fetali diventano molto ben distinguibili alla 26° settimana di gravidanza.
Perché mi sento affaticata?
Con lo sviluppo del feto, via via che aumentano le sue dimensioni, gli organi che risiedono nella cavità addominale si spostano per fargli spazio, andando così a comprimere sui polmoni.
È così che intorno alla 20a settimana, si potrebbe percepire un senso di affaticamento durante la respirazione; ma niente di cui preoccuparsi, è un piccolo prezzo da pagare per la futura gioia che vi attende!
Per maggiori approfondimenti trovate il nostro calendario della gravidanza.
(22 Febbraio 2021)