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Cos’è il metodo Steiner: tutto quello che c’è da sapere

Questo sistema educativo è stato concepito agli inizi del Novecento dal filosofo austriaco Rudolf Steiner, fondatore dell’antroposofia

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Cos’è il metodo Steiner: tutto quello che c’è da sapere

Il metodo Steiner è un metodo pedagogico concepito nella prima metà del Novecento da Rudolf Steiner, filosofo e pedagogista austriaco, fondatore dell’antroposofia, una dottrina secondo la quale la realtà sarebbe una manifestazione spirituale che si evolve continuamente.

Con l’aiuto della dottoressa Arianna Usilla, neuropsicologa dell’età evolutiva e psicoterapeuta della famiglia al Santagostino, in questo articolo cercheremo di capire:

  • come funziona questo metodo educativo
  • come si diventa insegnante steineriano
  • quali sono le sue caratteristiche principali
  • i potenziali vantaggi
  • le eventuali criticità

Cos’è il metodo steineriano?

Il metodo Steiner è un metodo educativo caratterizzato da un approccio che lascia ampia libertà alla creatività e all’attitudine artistica dei bambini. Li accompagna in un arco temporale che va da prima dell’asilo fino, potenzialmente, al compimento dei 21 anni. Il percorso educativo steineriano si divide, infatti, in tre settenni. Il primo settennio comprende bambini da zero a sette anni; il secondo settennio da 7 a 14 anni e, infine, il terzo da 14 a 21 anni.

Quali sono i metodi educativi?

Secondo Steiner bisognerebbe premiare l’espressività dei bambini, valorizzandola più di quanto avvenga nell’educazione tradizionale, dove invece si predilige un approccio più nozionistico. Non è un caso che il metodo steineriano sia particolarmente legato alle discipline artistiche, che fanno dell’espressività e della creatività un fondamentale valore aggiunto.

Di seguito, ecco i principali obiettivi da raggiungere e le facoltà da acquisire nelle tre fasi in cui è suddiviso il percorso educativo steineriano.

Primo settennio

Secondo il sistema pedagogico steineriano, nella fascia di età che va da zero a sette anni, i bambini dovrebbero acquisire tre facoltà:

  • la posizione eretta
  • le parole
  • l’espressione di sé

Secondo settennio

Nel secondo settennio, invece, i bambini dovrebbero sviluppare i sentimenti e le emozioni imparando a manifestarli attraverso l’arte.

Terzo settennio

Nel terzo settennio, infine, bisognerebbe sviluppare pensiero astratto e capacità di elaborare autonomamente giudizio.

Differenze con il metodo Montessori

Come il metodo Montessori, il sistema pedagogico steineriano è un approccio educativo alternativo che, però, si è emancipato dal piano della realtà e della concretezza.

Anche la composizione della classe è diversa da quella montessoriana. Secondo Maria Montessori, infatti, la classe dovrebbe essere trasversale dal punto di vista anagrafico. L’idea è che i più grandi fungano da stimolo e guida per i più piccoli. Il metodo steineriano, invece, prevede classi omogenee, nelle quali venga particolarmente valorizzata l’attitudine individuale alla creatività.

L’approccio steineriano, inoltre, ancor di più del metodo montessoriano, si distacca dall’educazione tradizionale non solo a livello di costrutto, ma anche di timing, come abbiamo visto. L’acquisizione di competenze come la capacità di leggere e scrivere sono, infatti, posticipate di molto nel metodo steineriano. Intorno alla quarta elementare, però, il programma diventa più intenso poiché, entro la terza media, è necessario mettersi in pari con il programma tradizionale.

Perché scegliere una scuola steineriana?

I vantaggi di un metodo educativo come quello steineriano sono maggiormente apprezzabili nella vita adulta. Questo approccio, infatti, consente di acquisire una determinata forma mentis che, sul lungo periodo, può rivelarsi una ricchezza. Essendo un metodo meno strutturato e strutturante, garantisce maggior spazio alla possibilità di creare ed esprimersi e apre la strada a esperienze sempre diverse e inedite. La formazione proposta dal metodo Steiner è sicuramente più gradevole per il bambino e più rispettosa dei suoi tempi, rispetto al ritmo serrato che caratterizza l’approccio tradizionale.

Pro e contro: le criticità

Una prima criticità riguarda sicuramente l’eventualità di trasferirsi da una scuola steineriana ad un istituto pubblico e viceversa. Il programma, infatti, in termini di timing è profondamente diverso nei due casi. I bambini, di conseguenza, potrebbero trovarsi o molto più indietro con il programma rispetto ai compagni o molto più avanti.

Essendo un metodo poco strutturato, poi, potrebbe rivelarsi poco adatto a bambini con difficoltà cognitive.

L’ideale sarebbe provare a fare esperienze in contesti diversi e non limitarsi solo a ciò che viene proposto dal metodo steineriano. Il rischio principale, infatti, è quello di scontrarsi con logiche molto diverse, in termini di socializzazione e partecipazione al mondo reale.

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