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Pubblicato inSalute

Quali sono le prime visite da far fare al bambino

Le prime visite pediatriche del bambino sono appuntamenti fondamentali per monitorare il suo stato di salute e la sua crescita, per questo devono essere eseguite a cadenza regolare. Vediamo quando devono essere fatte e in cosa consistono.

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Le prime visite del bambino dal pediatra, e in particolare quelle da fare nei primi 3 anni di vita, sono fondamentali per esaminare il suo stato di salute complessivo e monitorarne la corretta crescita. 

Queste visite sono note come “bilanci di salute”, e consistono in controlli regolari e pianificati con il pediatra di riferimento.

Da 0 a 6 anni, si procede con la raccolta e il monitoraggio di diverse informazioni, tra cui peso, altezza e circonferenza cranica. Inoltre, vengono valutate le capacità sensoriali e lo sviluppo psicomotorio, con particolare attenzione al monitoraggio del linguaggio, dell’udito e della vista. 

Ogni bambino è unico, quindi vengono considerati anche gli aspetti specifici legati alla sua relazione con i genitori e all’ambiente familiare.

Insieme al dott. Minelli, pediatra del Santagostino, esaminiamo nel dettaglio quali sono le prime visite da far fare al bambino, e perché sono così importanti.

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Quante visite deve fare un neonato?

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Le prime visite, meglio dette bilanci di salute, sono pianificate secondo un programma stabilito dalle autorità sanitarie regionali, per garantire un monitoraggio costante della crescita del bambino. 

Hanno una frequenza maggiore durante il primo anno di vita e si diradano gradualmente con il passare del tempo. La frequenza delle visite varia in base alle esigenze specifiche di ciascun bambino, e i genitori ricevono la sequenza delle visite di routine durante la prima consultazione medica.

Questi controlli fanno parte di un programma di sorveglianza sanitaria pediatrica, che include anche elementi di promozione ed educazione alla salute per orientare positivamente lo sviluppo del bambino. Durante ogni visita programmata, il pediatra:

  • esegue una visita generale del bambino
  • misura altezza, peso e circonferenza cranica
  • valuta lo sviluppo psicomotorio
  • verifica la vista e l’udito
  • esamina comportamento e alimentazione
  • fornisce indicazioni sul calendario vaccinale e ne verifica l’aderenza
  • effettua controlli specifici per identificare disturbi risolvibili con una diagnosi precoce.

Più precisamente, il calendario dei bilanci di salute è uniforme per tutte le Regioni italiane e prevede le visite nei seguenti periodi di età:

  • primo controllo: 1 mese
  • secondo controllo: 2-3 mesi
  • terzo controllo: 4-6 mesi
  • quarto controllo: 7-9 mesi
  • quinto controllo: 10-12 mesi
  • sesto controllo: 15-18 mesi
  • settimo controllo: 2-3 anni
  • ottavo controllo: 5-6 anni
  • nono controllo: 8-10 anni
  • decimo controllo: 11-13 anni.

1 mese

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Di solito, la prima visita pediatrica viene eseguita entro le prime 2 settimane dalla nascita e non oltre il primo mese di vita. Il suo obiettivo principale è valutare:

  • l’allattamento
  • l’aumento del peso, dell’altezza, della circonferenza cranica e la fontanella anteriore,
  • gli occhi
  • i genitali
  • il comportamento neurologico (ipotono, ipertono, presenza riflessi neonatali),
  • eventuali malformazioni non visibili alla nascita
  • lo stato di salute e benessere della madre.

Nello specifico, il pediatra pesa il bambino e misura la sua altezza e la circonferenza cranica. Oltre a ciò, viene effettuata la manovra di Ortolani per verificare l’articolazione dell’anca neonatale, e vengono controllati la fontanella, la vista, l’udito e gli organi genitali. Nel caso di eventuali malformazioni congenite, come il piede torto o difetti cardiaci, il pediatra sottopone il piccolo paziente a un attenzione particolare, e in caso, prescrive ulteriori approfondimenti diagnostici.

Durante l’incontro con i genitori, vengono affrontati temi legati all’alimentazione. Il pediatra offre informazioni dettagliate e ascolta eventuali preoccupazioni o dubbi dei genitori in merito. Nel caso in cui la madre non possa allattare al seno per varie ragioni, il medico fornisce indicazioni sul latte artificiale. 

In alcune regioni, è prevista anche la possibilità di eseguire un elettrocardiogramma tra la quarta e la quinta settimana di vita, da svolgere presso l’ambulatorio ospedaliero in determinati casi.

2 mesi

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La seconda visita è programmata per il secondo mese del neonato. Si tratta di un appuntamento di grande importanza, dal momento che, oltre a verificare le condizioni di crescita ponderale e il comportamento neurologico del neonato, è il momento di fornire ai genitori indicazioni su come interagire con il proprio piccolo, compreso l’utilizzo del baby talking. 

Le indagini fondamentali vengono nuovamente eseguite, e comprendono l’esame fisico, la misurazione della crescita, la valutazione psicomotoria e lo stato cardiovascolare. 

Durante questo incontro, si discute anche delle vaccinazioni. Inoltre, la visita tra il secondo e il terzo mese rappresenta l’occasione per eseguire l’ecografia delle anche, sebbene non sia parte di uno screening generalmente previsto per tutti.

Il pediatra fornisce indicazioni concrete su come stabilire i ritmi di alimentazione e sonno, nonché su come affrontare le possibili crisi di pianto inconsolabile, dovute ad esempio alle coliche gassose. Inizia, inoltre, il percorso educativo per il sonno notturno.

3 mesi

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Durante la visita dei 3 mesi, si verificano e si consolidano le indicazioni date in precedenza. A questo punto, il neonato dovrebbe crescere con un ritmo costante e avere un’organizzazione giornaliera abbastanza regolare.

Durante questa visita, vengono controllati alcuni progressi neurologici fondamentali, come il controllo del capo, la prensione con la mano e la scomparsa di alcuni riflessi neonatali.

4-6 mesi

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La visita tra il quarto e il sesto mese è particolarmente significativa, poiché si discutono con i genitori i seguenti argomenti:

  • i prossimi futuri cambiamenti di alimentazione, inclusa l’introduzione della frutta fresca e lo svezzamento
  • come stimolare l’apprendimento del linguaggio
  • come promuovere le abilità motorie del lattante, con quali attività e giochi.

Nuovamente, dunque, si procede con l’esame fisico e la valutazione psicomotoria e sensoriale, dove il pediatra può eseguire indagini per confermare la simmetria nei movimenti oculari. 

Durante questa fase, vengono anche verificate le vaccinazioni. Nel caso in cui non sia stata affrontata precedentemente, si discute anche dello svezzamento (o alimentazione complementare), ossia l’introduzione dei primi cibi oltre al latte.

8-9 mesi

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Durante questa consultazione, il pediatra procede nuovamente con la misurazione del peso e dell’altezza del bambino, e acquisisce informazioni sulle sue eventuali nuove abilità, come:

Inoltre, potrebbe essere eseguito il Boel test per valutare l’udito e le capacità attentive e relazionali del bambino.

Visite da fare entro il primo anno di età

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Le visite fino al compimento dell’anno di età, in generale, dovrebbero essere programmate con un intervallo di 2 mesi, dal momento che il ritmo di crescita del lattante cambia, e si verifica uno sviluppo psicomotorio straordinario che richiede di essere monitorato.

Durante queste visite, è essenziale esaminare le capacità uditive e di risposta, l’attitudine alla relazione, nonché la capacità di stare seduto e muoversi nell’ambiente circostante. Inoltre, devono essere fornite indicazioni riguardanti:

All’età di 12 mesi, si approfondisce il discorso sull’alimentazione, si rivedono con i genitori le indicazioni precedenti e vengono fornite informazioni sui vaccini consigliati tra i 13 e i 15 mesi, tra cui morbillo, parotite, rosolia e varicella.

I controlli dopo i 3 anni

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Successivamente, i controlli sono programmati con intervalli di 4-6 mesi, e dopo i 3 anni, con una frequenza annuale fino all’adolescenzaIn base alle diverse età, l’attenzione si concentra su diversi aspetti, tra cui:

  • una corretta ed equilibrata alimentazione per prevenire il rischio di sovrappeso 
  • lo sviluppo motorio regolare 
  • la gestione del tempo libero
  • il progresso del linguaggio e delle capacità relazionali, con particolare attenzione all’uso degli strumenti tecnologici.

Si valutano eventuali disturbi dell’apprendimento come il deficit di attenzione e la dislessia e si considera la qualità dell’inserimento scolastico con particolare attenzione al bullismo. Si affrontano, inoltre, problematiche ortopediche come postura, scoliosi e piede piatto.

In adolescenza, si discute del vaccino contro il papilloma virus, e si affrontano tematiche riguardanti l’abuso di alcol o sostanze, i disturbi alimentari, nonché l’educazione e l’informazione sessuale.

Prime visite: quali controlli fare ai bambini?

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Vediamo quali sono i controlli a cui, in generale, è bene sottoporre i bambini, per garantire il loro benessere e monitorare la crescita. Questi controlli sono fondamentali per identificare eventuali problemi precocemente e intervenire in modo tempestivo.

Prima visita oculistica

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Le prime visite oculistiche sono fondamentali per il bambino: permettono di individuare tempestivamente eventuali disturbi a carico della vista, e relative cause, impedendo una compromissione della vista e del suo normale sviluppo.

La prima visita dall’oculista è raccomandabile tra i 2 e i 3 anni di età, per escludere, in particolare, la presenza di occhio pigro (ambliopia). Una valutazione oculistica precoce, nei primi mesi di vita è necessaria in presenza di:

  • malformazioni del bulbo oculare o delle palpebre
  • gravi patologia familiari (cataratta, glaucoma)
  • grave strabismo
  • nistagmo.

In generale, è bene portare il bambino dall’oculista quando:

  • si avvicina troppo al televisore per guardarlo
  • assume posture scorrette per scrivere o disegnare
  • avvicina il viso agli oggetti per osservarli
  • ha congiuntivite recidivante che non si risolve con i farmaci.

Una visita per valutare le condizioni della vista è necessaria anche in caso i genitori siano entrambi affetti da gravi difetti visivi. 

Prima visita odontoiatrica

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Lo stato di salute della bocca viene valutato dal pediatra nelle prime visite. Si controlla, nello specifico:

  • la regolare eruzione dei denti
  • la presenza di carie
  • la corretta occlusione dentale.

Quindi, se non sono presenti condizioni di rilievo, come malformazioni, mancata eruzione dei denti, malocclusioni significative, la prima visita dal dentista può essere fatta di solito intorno ai 5 anni.

In seguito, fino all’adolescenza, si raccomandano controlli periodici, almeno 1 volta all’anno. 

Prima visita dermatologica

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Le prime visite dermatologiche vengono effettuate dal pediatra durante i bilanci di crescita, in cui vengono controllati eventuali alterazioni della pelle, come:

Viene valutata anche la presenza di nei o macchie pigmentate, che, se presentano caratteristiche particolari, vengono rinviate all’attenzione del dermatologo, attraverso una visita dermatologica specifica.

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Come si svolge una visita pediatrica?

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La consulenza pediatrica può presentare lievi variazioni a seconda del medico e dell’età del bambino, ma in genere comprende i seguenti passaggi:

  • anamnesi: raccolta dettagliata della storia clinica del bambino. Include eventuali sintomi, malattie precedenti e informazioni sulla sua crescita e sviluppo
  • esame obiettivo: ispezione fisica del piccolo per valutare le sue condizioni generali. Viene osservato il suo aspetto fisico, la postura e l’eventuale presenza di segni clinici
  • esami diagnostici: se necessario, prescrizione e analisi di test diagnostici specifici per approfondire la valutazione, come analisi del sangue, radiografie o altri esami strumentali
  • prescrizione delle terapie: qualora si renda necessario, il pediatra può raccomandare trattamenti o terapie mirate per gestire eventuali problematiche riscontrate durante la visita.

Durante la consulenza pediatrica, il medico è disponibile a rispondere alle domande e alle preoccupazioni dei genitori relative alla salute. In particolare, durante le prime visite, il pediatra potrebbe chiedere l’assistenza del genitore per agevolare la visita. 

Questo potrebbe includere richieste come tenere il piccolo sulle gambe, contribuire a mantenerlo fermo durante l’esame e coinvolgere il genitore nella conversazione o nell’interazione con il figlio. Alcune manovre, seppur necessarie, possono risultare fastidiose, come l’osservazione dell’orecchio o della gola; quindi, il supporto del genitore è essenziale per evitare traumi o disagi al bambino.