Gravidanza

Maschietto o femminuccia: come capire il sesso del nascituro in gravidanza?

Tra scienza e credenze popolari, cerchiamo di capirne di più con l'aiuto dell'ostetrica del Santagostino, Barbara Colombo

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Maschietto o femminuccia: come capire il sesso del nascituro in gravidanza?

Conoscere o meno il sesso del proprio figlio è uno dei principali dubbi che attanagliano i genitori durante la gravidanza. Se da un lato molte coppie preferiscono preservare la sorpresa e attendere fino all’ultimo secondo utile, tante altre preferiscono sapere in anticipo se il nascituro sarà un maschietto o una femminuccia.

In questo senso, negli ultimi anni, la medicina e la scienza hanno fatto passi da gigante. Rispetto al passato, sono aumentate le possibilità di scoprire il sesso del nascituro in modo scientifico.

Ma come è possibile farlo? Quali sono le tecniche migliori? E quali, invece, vanno considerate come false credenze?

Con l’aiuto dell’ostetrica del Santagostino, Barbara Colombo, cerchiamo allora di saperne di più rispetto ad una delle domande più frequenti e comuni tra i futuri papà e le future mamme.

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Come capire in gravidanza se è maschio o femmina? 

«Rispetto al passato i metodi per capire in maniera scientifica il sesso del nascituro sono aumentati in maniera considerevole». In precedenza , infatti, le possibilità erano più limitate. «Fino a qualche tempo fa – spiega la dottoressa – solo un’ecografia che inquadrava perfettamente gli organi genitali poteva farci dire se il nascituro fosse maschio o femmina con assoluta certezza»

La medicina, però, ha fatto passi da gigante aumentando le opzioni a disposizione dei futuri genitori. «Ad oggi anche la villocentesi e i dosaggi del DNA fetale nel sangue materno – due esami usati come diagnosi prenatale per escludere anomalie genetiche – possono dirci se il neonato sarà maschio o femmina. Questo perché sequenziando il DNA andremo a rilevare anche la coppia di cromosomi sessuali che quindi ci darà il risultato XX per la femmina e XY per il maschio».

Esistono tecniche per scoprire se il nascituro sarà maschietto o femminuccia? 

Accanto a questi esami, inoltre, «esistono tecniche tradizionali anche di medicine diverse rispetto alla nostra occidentale (ad esempio nella medicina cinese)» che si presume possano svelare il sesso del nascituro. Tuttavia non è possibile parlare di tecniche scientifiche vere e proprie.

Accanto a queste tecniche, però, si sono sviluppate anche credenze popolari prive di alcuna rilevanza scientifica. «Dobbiamo partire dal presupposto che non hanno alcuna valenza scientifica riconosciuta e che la probabilità statistica di indovinare il sesso è di base molto alta (50-50). Di conseguenza non predicono il sesso del nascituro, semplicemente lo indovinano usando il caso»

Tra le pratiche più bizzarre, «conosciutissimo è l’uso del pendolo, o di un anello appartenente alla mamma del bambino», spiega Barbara Colombo. Secondo questa credenza, sarebbe possibile stabilire il sesso del nascituro tramite l’oscillazione del pendolo: «se si muove avanti e indietro il figlio potrebbe essere maschio, se il moto dovesse invece essere circolare potrebbe trattarsi di una femmina».

«Un’altra credenza popolare diffusa, ma priva di alcun riscontro scientifico, riguarda la forma della pancia della mamma. Si dice che se è a punta sarà maschio, se è tonda femmina»

Ovviamente, la conformazione della pancia in gravidanza ha una spiegazione decisamente diversa. «Dipende, infatti, da come si posiziona il bambino in quel momento e dalla struttura fisica della mamma».

Come si fa ad avere un figlio maschio? È possibile?

«Scegliere il sesso del bambino prima di concepirlo è praticamente impossibile»

La letteratura scientifica non dice ancora nulla sulla possibilità di controllare le probabilità di concepire un maschietto o una femminuccia. «La genetica è fatta di probabilità. Si dice che avendo rapporti sessuali immediatamente dopo l’ovulazione, il sesso del figlio dovrebbe essere maschile, ma dati scientifici in merito non ne esistono».

Come concepire una femmina? 

Anche per aumentare le probabilità di avere una femmina, ci si deve rifare alle credenze popolari, poiché dati scientifici in merito non ne esistono.

«La credenza popolare sostiene che avere rapporti nel giorno prima dell’ovulazione o immediatamente prima porterebbe ad avere una figlia femmina. Ma ci tengo a sottolineare che non esistono prove scientifiche a sostegno di questa tesi»

Diversa è la questione, invece, se si fa un discorso di probabilità, andando a indagare sull’albero genealogico del nascituro e di conseguenza sulla possibilità più o meno elevata di concepire un maschietto o una femminuccia.

«Si può ipotizzare qualcosa guardando le famiglie dei genitori. Se c’è prevalenza di maschi, potrebbe essere più facile concepire un maschio e viceversa ma, anche in questo caso, non è detto che vada così. È letteralmente il caso che sceglie».

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Maschietto o femminuccia: si può conoscere il sesso del nascituro con la Luna? 

Un’altra delle leggende metropolitane che ha preso più piede tra le credenze popolari riguarda la possibilità di conoscere il sesso del nascituro con la luna.

«La luna ha sempre affascinato molto l’uomo, in ogni aspetto della sua vita, dalla coltivazione dei campi, all’esplorazione spaziale»

Il legame dell’uomo con la Luna ha, in effetti, qualche riscontro di tipo scientifico. «È sicuramente scientificamente provato che la luna abbia influenza sull’uomo per la legge di attrazione gravitazionale. Essendo il nostro corpo composto per lo più di acqua subiamo le influenze delle fasi lunari esattamente come l’alta e la bassa marea. La luna fa anche un po’ sognare. A mio parere è per questo che spesso la affianchiamo all’evento nascita e anche al concepimento»

La gravidanza rappresenta un momento di passaggio «caratterizzato da fasi esattamente come quelle lunari. Secondo questa credenza, se il concepimento avviene nella fase da luna crescente a luna piena sarà femmina, se da luna calante a luna nuova sarà maschio. Non so onestamente perché si dia credibilità a questa teoria. Prove scientifiche a sostegno, ancora una volta, non ci sono. Ma sicuramente è romantico e poetico pensare che possa essere possibile».

Foto di Marjon Besteman da Pixabay