Nella vita autunnale e invernale dei genitori con figli ci sono alcune grandi certezze condivise: a dicembre si parlerà solo di quando arriva Babbo Natale, a ottobre invece si inizia a combattere con il raffreddore, un disagio di cui, se si è fortunati, ci si libera verso marzo. Alberto Pozzi, pediatra del Centro Medico Santagostino a Milano, ci aiuta a capire le cause e soprattutto le cure più adatte per il raffreddore nei bambini.
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Quali sono le cause del raffreddore nei bambini?
“Sono le stesse che intervengono nel raffreddore degli adulti. Può essere causato dai Rinovirus, dai Coronavirus, dagli adenovirus, dai Virus sinciziali e para influenzali. Smontiamo la credenza popolare che sia il freddo a far venire il raffreddore: la correlazione è che si manifesta prevalentemente in inverno perché si tende di più a stare in ambienti chiusi, come ad esempio le stanze degli asili. Con il freddo e l’umido poi è più facile che restino sospese in aria le goccioline di saliva”.
Come si manifesta il raffreddore?
“Di solito i bambini cominciano con gli occhi arrossati, che possono anche lacrimare. La voce inizia a diventare roca, e i più piccoli possono mostrarsi stanchi e con poca voglia di fare mentre i grandi possono esprimere il disagio con il mal di testa. La manifestazione principale è la congestione nasale e lo scolo, con conseguente perdita di appetito. Potrebbe sopraggiungere anche il mal di gola. Il muco si presenta inizialmente giallo, poi verde e verso la fine si schiarisce diventando bianco. Il giallo-verde potrebbe far pensare a qualcosa di batterico, ma nella maggior parte dei casi si tratta di un effetto dato dall’ossidazione dell’aria più che una vera e propria complicazione”.
Quanto dura?
“Generalmente il raffreddore può durare una settimana, massimo dieci giorni”.
Quanto tenere i bambini a casa da scuola?
“Mi rendo conto che questo complichi le dinamiche familiari, ma l’ideale sarebbe alla scomparsa dei sintomi: evita così di contagiare gli altri e di ricontagiarsi”.
Quando c’è da preoccuparsi?
“Se oltre al raffreddore viene la febbricola (37- 37.5) alla sera siamo ancora nella norma, ma se la temperatura sale a 38 e c’è la tosse, il bambino va sempre portato dal medico. Soprattutto se è sotto l’anno di vita”.
Come si cura il raffreddore?
“Le opzioni sono: l’areosol con soluzione salina, se il muco è molto denso e non basta si può optare per mucolitici come ambroxol, carbocisteina ed acetilcisteina. Per evitare che il naso si screpoli, si possono usare pomate a base di mentolo e vaselina come il Rinopaidolo. L’argotone pediatrico funziona come leggero vasocostrittore sullo scolo nasale”.
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I lavaggi nasali sono utili? Quante volte al giorno andrebbero fatti?
“Per liberare il naso, soprattutto in bambini che non sanno soffiarselo, i lavaggi nasali sono estremamente utili. Si possono fare con una pompetta e la soluzione salina. Alcune hanno al loro interno lo zinco, che in letteratura sta dando discreti riscontri in merito alle sue proprietà immunostimolanti, o il rame, che è un disinfettante naturale. Si possono fare anche tre volte al giorno”.
La tachipirina e il nurofen si possono dare per il raffreddore?
“Nei casi in cui il bambino è sofferente, con il mal di gola, molto mogio, possono avere un’utilità. In letteratura sono riportati ma sono solo per i sintomi. Il nurofen contiene ibuprofene, è anti-infiammatorio e quindi ha una sua utilità. La tachipirina serve come antipiretico ed antidolorifico”.
Ci sono dei rimedi naturali per il raffreddore?
“L’echinacea va molto di moda, ma non ci sono molti studi che ne confermano il potere immunostimolante. Dai sei – sette anni si può provare con i fumenti, una ciotola di acqua calda un cucchiaio di sale grosso e un cucchiaino di bicarbonato ed eventualmente qualche goccia di eucalipto: il caldo scioglie il muco e il vapore acqueo lo idrata. Un altro rimedio naturale è costituito dal latte caldo con il miele: quest’ultimo stimola le difese immunitarie”.
Come si può prevenire il raffreddore?
“Con l’assunzione di vitamina C, oppure io ai miei pazienti consiglio di assumere gli ultimi giorni di agosto e i primi di settembre una cura con i lisati batterici”.
Portare i bambini al mare migliora il raffreddore?
“È l’ideale perché se c’è il mare mosso si fa una sorta di areosol naturale: con una passeggiata in riva al mare si ottiene un effetto simile a quello dei lavaggi nasali. All’aria aperta si respira profondamente, non c’è ristagno di muco a livello degli alveoli: più si sta fuori, meglio è”.
Come si distingue un comune raffreddore dal Covid-19?
“Se si presenta il raffreddore senza febbre è molto difficile che si tratti di Covid – 19. Solo il tampone molecolare ci dà una risposta definitiva, ma generalmente si procede all’anamnesi. Ad esempio se il bambino che ha il raffreddore è entrato in contatto con un compagno di classe positivo al Covid e ha qualche linea di febbre, l’indicazione è quella di procedere con il tampone”.
Fonte foto: Unsplash
(23 Novembre 2020)