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Eritema solare, quello che c’è da sapere


L’eritema solare è un disturbo della pelle che si manifesta con lesioni della cute dovute all’esposizione eccessiva al sole

Che cos’è un eritema solare?

Si parla di eritema solare per descrivere lesioni della pelle determinate da un processo di tipo infiammatorio innescato dall’esposizione al sole. Questo disturbo cutaneo rientra nel gruppo delle allergie della pelle e ha negli arrossamenti e nel prurito le sue manifestazioni principali. 

Sono i capillari sottocutanei che si dilatano a determinare l’infiammazione tipica degli eritemi, che possono presentarsi in vari modi sulla pelle: con contorni sia netti sia sfumati o, ancora, a chiazze più o meno estese sulla superficie cutanea.

La forma più frequente di eritema è la cosiddetta dermatite polimorfa solare, un tipo di allergia alla luce solare, che fa parte delle fotodermatosi, un gruppo di disturbi della pelle dovuti alla particolare sensibilità cutanea di un soggetto al sole.

Perché viene un eritema?

Gli eritemi solari possono essere innescati sia dalla luce solare, ossia dai raggi ultravioletti naturali, ma anche dai raggi artificiali tipici delle lampade per abbronzarsi, che vengono assorbiti in dosi superiori a quelle consigliate per tutelare la salute della pelle.

Il tipo di reazione cutanea all’esposizione al sole non è la stessa per tutti, ma varia da persona a persona, in base alle caratteristiche della pelle determinate dal fototipo, la classificazione utilizzata in dermatologia, che dipende dalla quantità e qualità di melanina presente nella pelle.

Fototipi e caratteristiche di ciascuno

In base al tipo di carnagione, alla presenza o meno di lentiggini, al colore dei capelli e al tipo di reazione della pelle all’esposizione al sole, sono stati definiti sei fototipi:

  • fototipo I: il soggetto con questo fototipo ha generalmente la pelle chiara, i capelli rossi, numerose lentiggini sulla cute e quasi mai riesce ad abbronzarsi
  • fototipo II: pelle chiara e capelli biondi caratterizzano il fototipo II che, come il fototipo I, ha numerose efelidi sulla pelle e raramente si abbronza
  • fototipo III: presenta caratteristiche a metà tra il fototipo I e il II, ha un’abbronzatura media, si scotta poco e il numero di efelidi sulla pelle è inferiore a quello dei fototipi I e II
  • fototipo IV: le persone con questo fototipo hanno una caratteristica pelle olivastra, si scottano raramente e non presentano alcuna lentiggine sulla cute
  • fototipo V: la pelle di questo fototipo è scura e si scotta assai raramente. Non presenta alcuna efelide sulla pelle. Ha un’abbronzatura particolarmente scura
  • fototipo VI: nessuna lentiggine, pelle nera e assenza di scottature caratterizzano questo fototipo

Abbiamo detto che sono soprattutto la quantità e la qualità di melanina - la sostanza responsabile dell’abbronzatura - a determinare il fototipo. Ad esempio, le persone con fototipo VI sono quelle che hanno più melanina nella pelle, i soggetti con fototipo II, invece, sono quelli che ne contengono meno. 

Il fototipo I è un caso limite, in quanto la concentrazione di melanina nella pelle è praticamente nulla e anche una minima esposizione al sole può rivelarsi estremamente pericolosa per la pelle.

Un discorso a parte, invece, va fatto per i bambini che, a parità di fototipo, hanno una sensibilità cutanea maggiore e per tale ragione è necessario proteggere la loro pelle con creme solari dotate di un alto fattore protettivo, sicuramente più alto di quelle utilizzate per un adulto.

Come capire se è eritema?

Gli eritemi solari causano sintomi che si possono manifestare già nei minuti successivi all’esposizione al sole, a secondo di quanto la pelle è sensibile ai raggi ultravioletti.

Solitamente, le scottature provocano prurito e dolore e possono essere causate, come detto, non solo dai raggi solari, ma anche dalla luce artificiale delle lampade abbronzanti.

La persona con eritema solare può accusare arrossamenti improvvisi, edemi, bolle che si sviluppano nelle aree della pelle esposte al sole e vesciche

Le zone solitamente più colpite da eritema solare sono il viso, le braccia e le mani, ossia le aree generalmente più esposte al sole. 

Tra i sintomi dell’allergia della pelle ai raggi solari c’è anche un aumento della peluria nelle aree della pelle esposte al sole e, ancora, urina di colore scuro o rossastro.

Per capire se si tratti effettivamente di eritema e formulare una diagnosi, il medico deve esaminare le lesioni della pelle e può prescrivere ulteriori esami di supporto come il test ai raggi ultravioletti, il patch test, ma anche analisi del sangue e della cute.

Con il test ai raggi ultravioletti, si intende verificare come la pelle reagisce alle differenti lunghezze d’onda dei raggi, che siano naturali o artificiali. Questo serve a capire che tipo di allergia alla luce abbia il paziente.

Per capire, invece, se l’allergia sia innescata da una sostanza a cui la pelle è sensibile, può essere richiesto il patch test. Questo esame consiste nell’applicare singoli cerotti sulla pelle e tenerli per la durata di un giorno. I cerotti rilasciano sostanze sulla pelle che viene successivamente esposta ai raggi ultravioletti naturali o artificiali. Se si manifesta una reazione nell’area in cui è stato applicato il cerotto, la causa va ricercata nella sostanza contenuta in esso.

Meno frequenti, invece, sono le analisi del sangue o la biopsia della pelle, a meno che il medico non sospetti che dietro le manifestazioni cutanee si celi una patologia di tipo autoimmune come, ad esempio, il Lupus eritematoso sistemico.

Quanto può durare un eritema solare?

Un eritema, nella maggior parte dei casi, tende a risolversi spontaneamente in un arco temporale compreso tra i quattro e i cinque giorni. In questo periodo di convalescenza, è fondamentale evitare ulteriori esposizioni al sole che potrebbero peggiorare la condizione generale e aumentare i tempi di guarigione. 

Cosa fare se hai un eritema?

Come anticipato, l’eritema solare tende a risolversi in maniera spontanea nei casi di scottature solari più lievi. Basta evitare di esporsi al sole nei giorni di convalescenza. 

Nei casi più severi, invece, possono essere prescritti farmaci da banco a base di corticosteroidi, sia in pomate sia in compresse.

Per limitare le manifestazioni sintomatologiche di alcune allergie della pelle dovute all’esposizione al sole può essere utilizzato anche un farmaco anti-malarico a base di idrossiclorochina.

I disturbi della pelle come gli eritemi solari possono essere contrastati anche con la prevenzione. Ad esempio, è consigliabile esporre gradualmente la pelle ai raggi solari, magari nei mesi primaverili. Oppure, affidarsi alla fototerapia facendo sedute di esposizione ad una speciale lampada che direziona i raggi ultravioletti verso le aree della pelle generalmente più esposte. 

Altri accorgimenti per limitare le conseguenze delle allergie da esposizione al sole sono:

  • non assumere farmaci che possono far sviluppare allergie
  • applicare sulla pelle prodotti lenitivi (a base di aloe o calamina)
  • mantenere la pelle sempre idratata