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Pubblicato inGenitori

La gravidanza extrauterina o ectopica

Con il termine gravidanza extrauterina si intendono quelle gravidanze in cui l’impianto del feto avviene all’esterno dell’utero, in un luogo inadatto allo sviluppo dell’embrione.

Gravidanza extrauterina

Una gravidanza è detta extrauterina o ectopica quando si impianta in sedi diverse dalla cavità uterina.

Si tratta di un’eventualità che si verifica in circa l’1% dei casi, principalmente all’interno di una tuba (gravidanza tubarica). Può interessare anche il collo dell’utero o addirittura gli altri organi pelvici. Si sono inoltre registrati rari casi di gravidanza nell’addome (gravidanza addominale). Chiaramente si tratta di localizzazioni nelle quali non c’è spazio per la crescita del feto: le gravidanze extrauterine non possono essere portate a termine.

Ma cosa può provocare una gravidanza extrauterina? Quando si manifestano i sintomi? Quali sono le implicazioni di questa condizione anomala? Come è possibile intervenire? Scopriamone di più con l’aiuto della dott.ssa Elisa Sipio, ginecologa del Santagostino.

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Gravidanza extrauterina: cause e fattori di rischio

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Possono predisporre all’insorgenza di una gravidanza extrauterina tutte quelle condizioni che determinano un’alterazione dell’anatomia delle tube di Falloppio della donna o del suo equilibrio ormonale.

L’alterazione della mucosa di rivestimento delle tube o lo sviluppo di aderenze, per esempio, possono impedire la regolare migrazione dell’ovulo verso l’utero. Allo stesso modo, modifiche nei livelli ormonali, come un aumento degli estrogeni o del progesterone, possono compromettere la capacità della tuba di spingere l’embrione verso la cavità uterina.

Alla luce di quanto detto, vanno considerati fattori di rischio:

Come ci si accorge di avere una gravidanza extrauterina?

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Inizialmente la gravidanza ectopica è priva di sintomi specifici. La paziente tende a manifestare i sintomi consueti di una gravidanza, quali assenza del ciclo mestruale, nausea e vomito, gonfiore e senso di tensione al seno, ecc.

Quando si scopre dunque di avere una gravidanza extrauterina? La scoperta può avvenire sostanzialmente in tre modi:

  • durante la prima ecografia in gravidanza (primo trimestre), nella quale il ginecologo osserva che la gravidanza non è in utero e va a fare un approfondimento
  • se la donna, che sa di essere incinta perché ha fatto il test di gravidanza, fa un controllo medico perché avverte dei disturbi, come perdite ematiche e/o dolore pelvico
  • quando ormai la gravidanza è cresciuta a tal punto da rompere la tuba, con il verificarsi di dolore addominale e un generale quadro da emorragia interna. In questo caso, la gravidanza extrauterina diventa sintomatica perché sanguina, l’addome è teso e il dolore molto forte. L’evento acuto della rottura della tuba avviene nelle prime settimane di gravidanza.

È possibile che si presenti il ciclo?

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In presenza di una gravidanza extrauterina, è possibile che si presenti un sanguinamento vaginale, che può essere confuso con una mestruazione.

Quando si ha una gravidanza extrauterina il test risulta positivo?

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Il test per sapere se si è incinta, in caso di gravidanza extrauterina, risulta comunque positivo. Infatti la gravidanza viene portata avanti nelle prime settimane senza che la donna si accorga dell’anomalia. In caso di controllo anticipato, quindi prima della consueta prima ecografia effettuata nel primo trimestre, si potrà avere una diagnosi precoce.

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Cosa succede in caso di gravidanza extrauterina?

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La gravidanza extrauterina è sempre stata un importante fattore di rischio per mortalità materna e tuttora lo è nei Paesi a basse risorse. Nella nostra società generalmente si riesce a diagnosticare prima che si arrivi alla rottura di tuba, almeno l’85% dei casi viene riconosciuto e gestito prima senza arrivare all’emergenza.

Quanto può durare una gravidanza extrauterina?

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La rottura della struttura che contiene il feto generalmente avviene tra la sesta e la sedicesima settimana di gravidanza. Comporta un sanguinamento che può essere progressivo o molto rapido; in quest’ultimo caso può provocare uno shock emorragico. 

Tanto più la rottura è tardiva, tanto più la perdita di sangue è rapida e maggiore il rischio di morte.

Come viene effettuata la diagnosi?

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I medici, in caso di sospetto, si basano sull’andamento delle beta hcg per chiarire l’ipotesi di gravidanza extrauterina: in questo caso i valori, infatti, crescono più lentamente. Per questo è fondamentale, per la paziente, affidarsi al proprio ginecologo evitando di agire in autonomia.

Alla misurazione dei valori delle beta hcg viene associata in genere l’esecuzione di un’ecografia transvaginale, mediante la quale si può accertare l’impianto embrionale extrauterino e l’eventuale presenza di sangue o liquidi nell’addome, come effetto dell’emorragia causata dalla gravidanza ectopica.

Talvolta, per confermare la diagnosi è necessaria una laparoscopia, un intervento chirurgico eseguito in anestesia totale con cui il chirurgo effettua una piccola incisione al livello dell’addome al fine di inserire un sottile strumento ottico (laparoscopio) che gli consenta di verificare la situazione.

Trattamento della gravidanza ectopica

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Se la gravidanza è in fase iniziale si può ricorrere a una terapia medica, che porta all’interruzione della gravidanza. Il trattamento farmacologico consiste nella somministrazione (una o più iniezioni) di metotrexato, un farmaco che causa la distruzione dei tessuti formatisi durante la gravidanza e il loro riassorbimento da parte dell’organismo. Viene preso in considerazione nei casi in cui:

  • non è avvenuta rottura
  • le dimensioni della gravidanza sono inferiori ai 3 cm di diametro
  • vi è assenza di attività cardiaca nel feto
  • i livelli di beta-hCG sono inferiori a 5000 mIU/mL.

Qualora non vi siano le condizioni per procedere con il trattamento farmacologico, si ricorre alla terapia chirurgica, ovvero alla rimozione del feto, solitamente tramite laparoscopia o, in casi di urgenza (rottura ed emorragia in corso), in laparatomia. Nel caso in cui sia possibile, si tenta un intervento di riparazione e conservazione della tuba, con la rimozione della sola parte danneggiata. Se la si lascia in sede, la tuba danneggiata può essere sede di una futura gravidanza extrauterina.

In caso contrario, si procede all’intervento chirurgico di asportazione della tuba sede della gravidanza. Questo al giorno d’oggi è considerato un intervento di routine, con scarsi rischi per la donna, sebbene possa comportare delle ripercussioni sulla fertilità della paziente. 

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Come affrontare la paura dopo la diagnosi?

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Per quanto sia frustrante per la donna e per la coppia venire a conoscenza del fatto che la gravidanza non andrà a buon fine e sebbene si debba gestire una notizia difficile da ricevere, bisogna stare tranquilli sulla gestione della gravidanza extrauterina. Disponiamo di tutti i mezzi per affrontarla in sicurezza.

Aver avuto una gravidanza extrauterina, inoltre, non necessariamente compromette il buon esito di successive gravidanze. In caso di nuova gravidanza, è necessario fare controlli più precoci per evitare di lasciarsi sfuggire un eventuale nuovo episodio. È possibile avere gravidanze spontanee dopo un episodio di gravidanza extrauterina, ma è raccomandata qualche cautela in più nei controlli iniziali.