Famiglia

Come sopravvivere alla convivenza forzata con il partner e i figli ai tempi del Coronavirus

Accettare le differenze di approccio, evitare i dibattiti sui massimi sistemi, farsi i complimenti piuttosto che riempirsi di osservazioni: tutti i consigli delle psicologhe per attraversare insieme questo periodo molto particolare

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Come sopravvivere alla convivenza forzata con il partner e i figli ai tempi del Coronavirus

Quante volte ci siamo lamentati di non avere abbastanza tempo da trascorrere con il partner e la famiglia? Ora che la convivenza h 24 tra le quattro mura di casa è imposta dal decreto #iorestoacasa, è il momento di ricordarci dell’afflato che ci spingeva a queste lamentele. Fermo restando che difficoltà più dure e contingenti le sta provando chi è in ospedale malato, gli anziani soli a casa, il personale sanitario e tutte le categorie di persone obbligate a recarsi al lavoro (addetti alle pulizie, cassieri dei supermercati), in questo momento si trovano a vivere una situazione inedita anche le famiglie con bambini. Tra smart working, turni per cucinare e preparare la merenda, fare le lavatrici, controllare i compiti e improvvisare sessioni di lavoretti con la colla vinilica la vita si è indubbiamente complicata. Abbiamo chiesto alle psicologhe Elena Maria Rossi e Francesca Biondini del Centro Medico Santagostino di aiutarci a sopravvivere alla convivenza forzata imposta dal Coronavirus.

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La Cina e il boom dei divorzi

In Cina si è registrato un boom di divorzi a causa della convivenza forzata dalla quarantena: come possiamo scongiurare questo fenomeno da noi? “Questa notizia dell’impennata dei divorzi va contestualizzata: non si tratta di un improvviso aumento, semplicemente la quarantena forzata ha fatto da  acceleratore ad una situazione di crisi di coppia che esisteva già in precedenza. Nella maggior parte dei casi si potrebbe trattare di coppie che si sarebbero separate comunque nei prossimi due anni, o forse non si sarebbero separate ma avrebbero continuato a portare avanti una vita piena di malcontento. Il contesto è stato esacerbato dalle preoccupazioni sulla salute propria e dei familiari, sulla situazione lavorativa e sul cosa e come dirlo ai figli. Il mix letale è stato il fattore stress più la costrizione a stare a casa: le insoddisfazioni di coppia tendono a svelarsi proprio in questi momenti”.

“Bisogna tenere presente che ci troviamo in una situazione straordinaria, senza le consuete 10 ore di distacco dal partner che il lavoro spesso ci impone. Ogni coppia funziona con delle sue peculiarità: le 10 ore sono una sorta di ‘cuscinetto di decompressione’, questi tempi e spazi costantemente condivisi non ci permettono di proteggerci dalle spigolature delle persone che amiamo. Per questo motivo va sempre ricordato che questa situazione non è uno specchio della realtà della nostra vita: alcune ‘micce’ di discussione potenzialmente incendiaria non vanno accese, non si deve buttare l’ansia addosso all’altro. In questo momento si deve aumentare la comunicazione con il partner, affinare la propria capacità di spiegarsi e di verbalizzare che non si tratta di una condizione di normalità”.

Sopravvivere alla convivenza forzata da Coronavirus: consigli pratici

  1. Accettare le differenze. “C’è chi è preoccupato per i bambini, chi per i propri genitori anziani e chi per la situazione economica: bisogna capire che le persone hanno una soglia di tolleranza diversa e soprattutto un diverso modo di gestire l’emotività: questo aiuta a non sentirsi rifiutati e incompresi ma a capire che l’altra persona è fatta in modo diverso”.
  2. Accogliere i sentimenti negativi. “Avere paura è normale in questa situazione, non bisogna fare finta di niente. Raccontarsi le proprie inquietudini è un esercizio di verità”.
  3. Evitare discussioni sull’andamento della coppia. “Non è il momento di tirare delle righe o fare dei bilanci sulla relazione. Piuttosto dedicatevi a un piccolo progetto personale che avete nel cassetto da tempo, come imparare una nuova lingua tramite delle app”.

Come gestire le pulizie di casa ai tempi del Coronavirus

“Alcuni mestieri di casa vanno fatti, senza ombra di dubbio. Bisogna cercare di organizzarsi in maniera costruttiva, chiedendo le preferenze di ogni membro della famiglia, compresi i figli. Fare o non fare il bucato non può diventare un braccio di ferro: il clima emotivo deve essere collaborativo.

Ecco dei piccoli spunti pratici:

  1. Mantenere una routine sana. “Svegliarsi a orari regolari, fare pasti sani, stare in casa vestiti e non in pigiama aiuta anche a restituire un’immagine positiva di sé al partner. Cerchiamo solo di non autoimporci delle routine troppo rigide, teniamo quindi conto dell’andamento emotivo della giornata. Ad esempio, se siamo d’accordo che cucina sempre uno dei due ma quel giorno è particolarmente giù di corda, veniamoci incontro”.
  2. Piccoli compiti pratici. “Cosa si può fare per difendersi dall’atteggiamento di chi ciondola dal divano al frigo? Dare dei piccoli compiti pratici che se portati a compimento possono dare soddisfazione a chi li fa. È importante far vedere che si è molto apprezzato questo piccolo aiuto”.
  3. Limitare le critiche. “In questa fase è più che mai importante cercare di limitare le critiche sull’operato dell’altro. Abbassiamo la soglia delle aspettative e apprezziamo il fatto che le cose in un modo o nell’altro vengano fatte”.

Sopravvivere alla convivenza forzata da Coronavirus, allo smart working e ai figli a casa

1. Flessibilità emotiva

“Alle donne soprattutto viene richiesta una grande flessibilità emotiva: il fatto di essere multitasking (gestire casa e bambini e lavorare tante ore) è un problema che ci portiamo dietro da anni e che in questo momento è esploso perché non si può contare sull’aiuto di nonni e babysitter. In questo momento bisogna fare delle richieste al partner ma ma senza pretendere che questa situazione possa trovare una soluzione adesso. Per approfondire, consigliamo la lettura di “Maternity as a master” edito da Bur e scritto da Riccarda Zezza e Andrea Vitullo”.

2. Organizzare gli spazi e darsi delle regole

“Dato che diminuiscono gli spazi e aumentano i doveri, una buona strategia è darsi delle regole: dividersi i tavoli della casa dove si lavora, mettere dei paletti per arginare alcune esondazioni, darsi dei tempi di gestione dei figli, in modo da sentirsi tutti rispettati”.

3. Tempo per ricaricarsi

“Fondamentale è saper chiedere aiuto e sapersi difendere un tempo in cui ricaricarsi. Le risorse non si rigenerano da sole: per stare bene bisogna fare degli sforzi”.

4. Figli e i litigi tra mamma e papà in convivenza forzata

“In casa gestire i figli è complicato: anche se gli adolescenti sembrano più autonomi di un bambino di 3 anni, devono essere ascoltati e compresi anche loro. Per abbassare la tensione, cerchiamo di coinvolgere tutti nei lavori di casa: anche i piccoli amano essere d’aiuto e fare le cose che fanno mamma e papà, basta munirli di una scopa. Nella gestione dei compiti educativi vale quanto detto sopra: ognuno può esprimere delle preferenze, se il papà è più bravo a giocare con i lego, la mamma farà i disegni e così via. Se capita di litigare davanti ai figli piccoli, niente panico. Riportiamo sempre gli esempi alla loro vita pratica: 1Ti ricordi che all’asilo tu e la tua amichetta avete litigato? Ecco, poi avete fatto pace e siete tornati a giocare insieme. Così anche mamma e papà’. E tenete presente che per i più piccoli questa situazione è una festa, con mamma e papà sempre disponibili per loro”.

“Per chi ha figli adolescenti, i consigli sono quelli di tener sempre alta la capacità di ascolto, offrire loro la possibilità di tenersi in contatto con gli amici e condividere attività e momenti belli insieme, che non siano solo passare la scopa per terra ma anche guardare un libro di foto insieme, un film, costruire qualcosa insieme”.

“Cerchiamo per quanto è possibile di mettere della cura in questi momenti che ci è dato di passare insieme: apparecchiare la tavola con dei segnaposto carini, preparare una torta per tutti, truccarsi e sistemarsi per venire a tavola: piccoli gesti che rendono più piacevole la quarantena”.

Convivenza forzata e scoppio d’ira: come gestirlo

“Per alcuni gestire lo scoppio d’ira è più difficile che per altri. La cosa più utile da fare è non offendere la persona ma stare sull’oggetto del contendere e cercare di limitare il dibattito sui massimi sistemi. Teniamo conto che in questo periodo i litigi affiorano con più facilità”.

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