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Pubblicato inGenitori

Come comportarsi per l’allattamento con l’influenza

Allattare al seno quando si ha l’influenza è sicuro e non comporta il rischio di contagiare il bambino. Gli anticorpi della mamma, infatti, passano nel latte materno e contribuiscono a mantenere sano il piccolo.

L’allattamento con l’influenza è rischioso per il bambino? Serve prendere delle precauzioni?

Innanzitutto occorre fare chiarezza su cosa si intenda per influenza. «Molto spesso si fa confusione fra l’influenza vera e propria e il classico raffreddore», spiega Francesca Mulas, ostetrica del Centro Medico Santagostino. «L’influenza è una malattia infettiva mediata da virus, provoca febbre alta – con un rapido rialzo della temperatura corporea – mal di gola, congestione nasale e sintomi sistemici come dolore muscolare, dolori articolari e spossatezza».

«Siamo di fronte a un classico raffreddore, invece, quando la febbre non compare o rimane molto bassa, con alterazione delle vie aeree superiori, presenza di muco e sintomi da raffreddamento. Generalmente i sintomi si attenuano nell’arco di 7-10 giorni. Il sintomo che fa la vera differenza, quindi, è la febbre». L’influenza inoltre è a maggior rischio di complicanze soprattutto per le categorie più fragili.

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Cosa prendere in allattamento per l’influenza?

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Se una donna che allatta prende l’influenza come deve comportarsi? «Anche per una mamma che allatta il riferimento è il medico di base. Il medico monitora la situazione e se i sintomi sono importanti prescrive il paracetamolo. Nella maggior parte dei casi i sintomi scompaiono al massimo entro sette giorni».

Si può ricorrere al paracetamolo anche in autonomia, spiega la dottoressa Mulas, ma «per un numero di giorni limitato, in caso di febbre senza mai superare la dose giornaliera consigliata, assumendo un farmaco come la Tachipirina, che è appunto efficace contro la febbre ma non particolarmente indicata per trattare altri sintomi. Se la febbre persiste per alcuni giorni è opportuno farsi visitare dal proprio medico».

È sconsigliato invece l’uso di antibiotici, perché «raramente ce n’è reale necessità, i sintomi dell’influenza e del raffreddore sono normalmente mediati da virus. L’antibiotico invece si usa solo in presenza di coinfezioni batteriche. In ogni caso è sempre e soltanto il medico che può prescriverne l’uso, scegliendo una formulazione con principi attivi compatibili con l’allattamento».

Rimedi per alleviare i sintomi

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«Si può ricorrere ai classici rimedi contro l’influenza, che quindi valgono anche per le donne in allattamento», suggerisce l’ostetrica.

Per alleviare i sintomi sono efficaci:

«a seconda della sintomatologica anche i mucolitici o gli sciroppi per la tosse antitussigeni, da assumere sotto consiglio del medico o del farmacista».

Vaccino antinfluenzale e allattamento

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«Il vaccino antinfluenzale è assolutamente raccomandato per tutte le mamme che allattano nel periodo del picco dell’influenza, a meno che non si siano già sottoposte alla vaccinazione durante la gravidanza. Il vaccino protegge anche il neonato, perché la mamma in questo modo non fa da vettore per eventuali virus influenzali. Per le donne che si sono vaccinate in gravidanza nel secondo e terzo trimestre – nel periodo ottobre-dicembre – la copertura è fino a due-tre mesi dal parto, quindi l’efficacia perdura per l’intero periodo del picco».

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Allattamento e influenza, come proteggere il neonato

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«A dispetto di quanto spesso si pensa comunemente, una mamma che è influenzata e allatta il suo bambino non è affatto vettore di malattia per il piccolo. In realtà accade proprio il contrario. L’allattamento al seno stimola il sistema immunitario del neonato, anche se la mamma è ammalata o ha la febbre è corretto continuare ad allattare. Anche perché attraverso il latte la mamma ammalata sta già trasmettendo al neonato gli anticorpi per i suoi stessi virus», spiega l’esperta. Il neonato è maggiormente esposto al virus se sta vicino alla mamma ammalata senza essere allattato.

«Valgono infine le regole di buon senso», suggerisce la dott.ssa Mulas:

  • fare in modo che non solo la mamma che allatta ma anche tutti i membri della famiglia effettuino frequenti lavaggi delle mani al rientro a casa, soprattutto dopo essere stati in luoghi pubblici o affollati. A maggior ragione se si è ammalati, lavare spesso le mani ed evitare di lasciare in giro fazzoletti o altri oggetti che possono essere veicolo di virus
  • se la mamma è ammalata, dovrebbe coprire naso e bocca quando sta vicino al bambino. Il passaggio del virus è sempre mediato dalle goccioline di saliva
  • è bene che la mamma influenzata mantenga una buona idratazione, bevendo almeno un litro e mezzo d’acqua al giorno e tisane non zuccherate e consumando frutta e verdura
  • per quanto possibile evitare luoghi molto affollati
  • uscire all’aperto coprendo adeguatamente il neonato, ovvero senza esagerare: utilizzare un cappellino, il sacco passeggino e una copertina. Per le uscite con il neonato è sempre meglio scegliere una passeggiata all’aperto anche se le temperature sono basse rispetto ai luoghi chiusi come i centri commerciali

Allattamento e influenza: consulenza gratuita sulle medicine

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«Mai automedicarsi, salvo come detto per il paracetamolo e per un numero di giorni limitato, quindi consultare il proprio medico», ribadisce l’ostetrica. «Molto utile anche la linea telefonica gratuita dell’Unità Operativa di Tossicologia Clinica-Centro Anti Veleni Ospedali Riuniti di Bergamo. Il servizio è attivo 24 ore su 24 al numero verde 800 883300 e prevede consulenza telefonica per l’esposizione a farmaci e sostanze chimiche in gravidanza e in allattamento».

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