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Pubblicato inGenitori

La pubalgia in gravidanza

Nella maggior parte dei casi questo disturbo, che consiste in un fastidio o dolore nella zona del pube, si manifesta nel corso del terzo trimestre di gravidanza

La pubalgia consiste in un fastidio o dolore nell’area del pube. Nelle donne in gravidanza si manifesta soprattutto nel terzo trimestre, quando il peso del bambino inizia a farsi consistente.

Generalmente tende a risolversi in maniera spontanea dopo il parto, quando le ossa del bacino tornano alla loro normale conformazione. In alcuni casi può scomparire più lentamente, specie in presenza di particolari condizioni, precedenti alla gravidanza, che riguardano la costituzione, la forma fisica, la postura e l’equilibro ormonale della donna.

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Perché viene la pubalgia in gravidanza? Cause e sintomi

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Per capire la causa della comparsa della pubalgia durante la gravidanza bisogna dare uno sguardo alle caratteristiche anatomiche e fisiologiche della zona del pube. Quando dall’esterno premiamo questa area – che in gravidanza sembra un cuscinetto soffice – sentiamo sotto le dita la superficie ossea che gli dà la forma.

In realtà si tratta di due ossa laterali, uno a destra e uno a sinistra (branche pubiche), che si uniscono tra loro al centro tramite il legamento pubico, detto anche sinfisi pubica. La forma d’insieme del pube è come un arco, la cui altezza è di circa 3-4 cm. Il pube contribuisce a dare la forma al bacino, chiudendone il cerchio anteriormente. Per venire alla luce il bambino passerà sotto la sua arcata.

Il bacino umano, poiché siamo bipedi, è condizionato dal peso che riceve superiormente dal corpo e dalle sollecitazioni che si trasmettono inferiormente dalle gambe, che si inseriscono nel bacino attraverso i femori. Il pube, in quanto inserito nel bacino, subisce influenze dall’alto e dal basso.

Come si modifica il bacino in gravidanza

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Il bacino è formato dall’unione di diverse ossa articolate tra di loro (ischio, ileo, sacro, coccige e, appunto, pube), che sono ricoperte esternamente e internamente (perineo) da tessuti.

In gravidanza il bacino subisce delle modifiche funzionali ad allargarlo un po’, in modo da favorire il passaggio del bambino nel parto. La parte ossea del bacino riesce a guadagnare un po’ di spazio ammorbidendo le giunzioni che ci sono tra le ossa che lo formano. Sono le aree dove troviamo i legamenti. Il legamento pubico è un legamento forte e resistente, formato da diversi strati, il più voluminoso tra le articolazioni ossee.

Per favorire il rilassamento dei tessuti materni necessario per accogliere il bambino vengono attivate delle modifiche anche dal punto di vista ormonale. In particolare, vengono rilasciati degli ormoni, tra cui la relaxina, che, durante l’ultimo trimestre di gravidanza, interviene sulle articolazioni e sui legamenti – sinfisi pubica compresa – per facilitare l’espulsione del bambino al momento del parto.

La posizione del pube e le sue dimensioni, in gravidanza, lo espongono ad una pressione forte. Quando questa diventa eccessiva, lo sbilancia. Se il legamento del pube – anche a causa della lassità indotta dalla relaxina – va troppo in trazione, le due branche ossee vanno fuori asse e i nervi e i vasi che attraversano questa zona anatomica si stirano e danno un dolore intenso. A volte si tratta solo di un’infiammazione, a volte diventa una lesione più condizionante.

Fra le concause che favoriscono la pubalgia in gravidanza troviamo:

  • un bambino eccessivamente grande
  • la gemellarità
  • posizioni fetali anomale
  • una lassità legamentosa congenita
  • l’ipotono addominale
  • importanti contratture o sbilanciamenti della colonna vertebrale

Un parto forzato durante l’espulsione del bambino può provocare la pubalgia e lasciare esiti nel dopo parto.

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Non riesco a camminare: come capire se è pubalgia in gravidanza? 

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Dove si localizza il dolore della pubalgia? Le donne in gravidanza possono capire di soffrire di pubalgia nel momento in cui si presenti dolore all’inguine che può irradiarsi lungo l’interno coscia e la schiena, rendendo difficoltoso compiere gesti quotidiani come il salire le scale, il camminare, il rigirarsi nel letto o l’infilarsi i pantaloni o le calze.

La pubalgia in gravidanza è pericolosa?

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La pubalgia in sé non è pericolosa per la salute del bambino, se non indirettamente, perché condiziona il benessere della madre, che si trova limitata nei movimenti e nello stare in posizione verticale. E a volte addirittura allettata.

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Spesso la pubalgia, soprattutto se è lieve, è transitoria e si risolve da sé. È importante comunque non sottovalutarla e segnalarla all’ostetrica o al ginecologo che segue la gravidanza. Verranno esplorate insieme le cause che possono averla provocata.

In prima battuta si cerca di effettuare cambiamenti posturali, per diminuire la pressione sul pube. In seguito viene proposta un’attività fisica tale da mantenere ben allineata la colonna, basculato il bacino e tonificare il pavimento pelvico e i muscoli addominali.

Come far passare la pubalgia in gravidanza? Rimedi e consigli

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Per curare la pubalgia in gravidanza è indispensabile abbinare alla ginnastica una respirazione ampia e corretta: effettuare gli esercizi coordinati al respiro ne potenzia l’effetto terapeutico. Sono consigliati a questo proposito trattamenti con l’osteopata o il fisioterapista, che sapranno indirizzare correttamente la paziente. Esercizi in piscina possono essere utili perché l’immersione diminuisce il peso corporeo, ma anche in questo caso va segnalato il problema a degli istruttori competenti, per poter lavorare in modo mirato.

Altre indicazioni utili possono essere:

  • cambiare posizione di frequente, evitando di sostare nella stessa troppo a lungo
  • evitare di trasportare pesi per non peggiorare il sovraccarico sulla schiena
  • evitare di fare le scale troppo spesso
  • utilizzare una fascia addominale di sostegno, da applicare in posizione bassa per contenere l’addome, senza schiacciarlo di più
  • prediligere calzature comode che aiutino ad assumere una postura corretta e a distribuire in modo equo il peso tra le gambe
  • evitare di tenere le gambe accavallate, cercando invece di mantenerle parallele
  • assumere arnica per bocca oppure ricorrere a preparati a base di zenzero e curcuma, tra i rimedi naturali più efficaci in caso di pubalgia
  • rilassarsi sollevando i fianchi
  • vestirsi e spogliarsi stando sedute per evitare di pesare una gamba quando si indossano i pantaloni o l’intimo
  • allacciare le scarpe da sedute evitando di accavallare le gambe
  • fare dei bagni caldi per dare sollievo al peso esercitato dalla gravità
  • applicare del ghiaccio sull’area dolente
  • prendere antinfiammatori e analgesici, nei casi più importanti
  • valutare con il medico la possibilità di sottoporsi a sedute di agopuntura, indicata per trattare anche il dolore pelvico
  • frequentare dei corsi di preparazione al parto, per imparare come sostenere in modo ideale il peso del pancione

La sessualità attiva non è controindicata in sé, dipende se suscita reazione locale dolorosa.

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Come dormire con la pubalgia in gravidanza?

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Può aiutare ad alleviare il dolore dormire con un cuscino tra le gambe e uno dietro la schiena, mantenendo una postura laterale. Questo accorgimento permetterà infatti di scaricare il peso dalla zona dolorante.