Prevenire l’influenza si può e, in alcuni casi, si deve. Torna, come ogni anno all’inizio della stagione fredda, la campagna per la vaccinazione antinfluenzale. Una buona pratica che i medici raccomandano soprattutto per i bambini che frequentano il nido e per le donne in dolce attesa.
Com’è composto il vaccino influenzale
«Ogni anno la formulazione del vaccino influenzale si modifica, in base ai virus influenzali che, secondo la comunità scientifica, saranno più comuni durante l’inverno» spiega Alberto Canciani, assistente sanitario, esperto in Travel Medicine, vaccinazioni e malattie tropicali del Centro Medico Santagostino.
L’influenza, infatti, è causata da due diverse tipologie di virus: A e B. Queste, ogni anno, possono modificarsi in modo più o meno importante. Ecco perché bisogna ripetere il vaccino e non è sufficiente farlo una sola volta nella vita.
Per la stagione 2019-2020, l’Organizzazione mondiale della sanità e l’Agenzia europea per i medicinali (EMA), sulla base delle informazioni epidemiologiche e virologiche della rete globale dei 140 centri di collaborazione, attiva tutto l’anno, raccomandano la presenza di:
- A/Brisbane/02/2018 (H1N1)pdm09-like virus;
- A/Kansas/14/2017 (H3N2)-like virus;
- a B/Colorado/06/2017-like virus B/Victoria/2/87 lineage), confermato dall’anno passato;
- B/Phuket/3073/2013-like (lineaggio B/Yamagata), confermato dall’anno passato.
Per chi è consigliato fare il vaccino influenzale
Ci sono diverse categorie di persone per cui il vaccino antinfluenzale è raccomandato. E sono:
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- soggetti di età pari o superiore a 65 anni;
- bambini di età superiore ai 6 mesi;
- ragazzi e adulti fino a 65 anni affetti da:
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- malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio;
- malattie dell’apparato cardio-circolatorio, comprese le cardiopatie congenite e acquisite;
- diabete mellito e altre malattie metaboliche (obesità compresa);
- insufficienza renale/surrenale cronica;
- malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie;
- tumori;
- malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi;
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- immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV,
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- malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinali;
- patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici;
- patologie associate ad un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie (ad es. malattie neuromuscolari);
- epatopatie croniche.
- Bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di Sindrome di Reye in caso di infezione influenzale;
- donne che all’inizio della stagione epidemica si trovino in gravidanza, a prescindere dal trimestre;
- individui di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti;
- medici e personale sanitario di assistenza;
- familiari e contatti di soggetti ad alto rischio;
- donatori di sangue.
Come funziona la somministrazione del vaccino antinfluenzale
Il vaccino antinfluenzale si fa da metà ottobre fino a fine dicembre, anche se in alcuni casi si può fare anche dopo. Si tratta di un’iniezione che viene fatta sul braccio e che non provoca particolare dolore.
«I bambini al di sotto dei 9 anni potrebbero aver bisogno di due somministrazioni a distanza di almeno un mese l’una dall’altra; mentre ne è sufficiente una sola se già vaccinati gli anni passati. È comunque necessario rivolgersi al proprio pediatra per una valutazione caso per caso» spiega Canciani.
«I bambini più grandi e adulti, invece, hanno bisogno di un’unica somministrazione, che tuttavia va ripetuta ogni anno per conferire la protezione verso i virus influenzali previsti per la singola stagione». Anche in questo caso, prima della somministrazione è bene avere il parere positivo del proprio medico di base.
Controindicazioni ed effetti collaterali del vaccino antinfluenzale
Il vaccino antinfluenzale non si può effettuare se si ha la febbre ed è sconsigliato a persone allergiche alle proteine dell’uovo. Inoltre, non si può vaccinare chi ha avuto reazioni allergiche o neurologiche dopo aver fatto – in passato – il vaccino.
Tendenzialmente, il vaccino è ben tollerato, soprattutto nei bambini. E non causa disturbi. L’unico effetto collaterale frequente è un rossore, gonfiore e dolore nella sede d’iniezione. Un fastidio che scompare nelle 48 ore successive alla vaccinazione.
Quando costa il vaccino antinfluenzale
A seconda delle disposizioni previste dalle singole Regioni, per alcune categorie di pazienti il vaccino è gratuito. Negli altri casi, invece, ha un costo variabile. Al Centro Medico Santagostino il costo è di 25 euro.
(15 Ottobre 2019)