La sesta malattia ha un’origine virale e, entro i tre anni di età, colpisce la maggior parte dei bambini con un picco di frequenza verso i nove mesi.
Il virus che causa questa infezione appartiene alla grande famiglia dei virus dell’herpes: si tratta del tipo 6B. Per questo, la sesta malattia si indica con la sigla HHV-6. Ne esistono due varianti: la A e la B. La seconda è quella più comune nel mondo occidentale, mentre in Oriente, ad esempio in Giappone, è più frequente la variante A.
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Come si contrae la sesta malattia
La sesta malattia è una malattia infettiva molto diffusa nella popolazione e a passarla al bambino sono di solito i genitori, in particolare la madre. Spesso chi la contrae si trasforma in portatore sano e, quindi, potenzialmente diventa un trasmettitore.
Nei primi sei mesi di vita, il neonato è protetto dagli anticorpi che la madre gli ha passato attraverso la placenta. Ma finito questo periodo, le difese si esauriscono e il piccolo viene esposto all’infezione dalle persone a lui più vicine, i genitori appunto.
I sintomi della sesta malattia
Le manifestazioni più caratteristiche di questa malattia sono:
- una febbre, anche elevata, che dura da due a quattro giorni;
- irrequietezza e agitazione;
- infiammazione della gola;
- infiammazione delle orecchie, che può acuirsi e trasformarsi in otite;
- talvolta, si aggiunge la dissenteria e in alcuni casi anche le convulsioni.
Quando termina la febbre, nel 36% dei casi compare un esantema roseo con piccole macchie di due o tre millimetri diffuse tra il tronco e gli arti. È raro che si sviluppi anche sul viso.
Negli altri casi, la sintomatologia è la stessa di una delle tante virosi che colpiscono i bambini nei primi anni di vita: si verificano sintomi generici come la febbre alta, mal di testa, agitazione, gola e orecchie rossi. Se questi sono i sintomi, la diagnosi non è di sesta malattia, ma di virosi alle alte vie respiratorie.
Come si cura la sesta malattia
Come per tutte le forme virali, l’unica cura è la pazienza. Bisogna aspettare che la malattia faccia il suo decorso, perché non esiste un farmaco mirato. L’unica cosa che si può fare è tenere sotto controllo la febbre per dare un po’ di sollievo al bambino attraverso un farmaco antipiretico (paracetamolo).
Per quanto riguarda la routine del neonato, non ci sono problemi nel fargli il bagnetto anche quando è ammalato e si può portare fuori per un eventuale trasporto, ad esempio dal medico, ma è meglio evitare di portarlo a passeggio.
Sesta malattia da adulti
Dopo che una persona ha contratto l’infezione della sesta malattia, il virus si insedia nei linfociti e nelle ghiandole salivari. Per questo, abbiamo detto, molti adulti sono dei portatori sani della malattia. Ed è possibile che ne soffrano nuovamente.
In questo caso, però, il decorso prevede solo una febbre alta e sintomi generici, ma non la comparsa dell’esantema.
Nel caso in cui l’adulto sia una donna incinta, non ci sono rischi segnalati in letteratura. Anche in questo caso, bisogna aspettare che la malattia faccia il suo corso ed eventualmente tenere sotto controllo la febbre con i farmaci specifici, consentiti durante la gestazione.
(7 Ottobre 2019)