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Le coliche nei neonati: come riconoscerle e curarle

Le coliche gassose colpiscono dal 10% al 30% dei neonati. Iniziano dopo 2-3 settimane di vita e terminano entro il quarto mese. Ecco come riconoscerle e curarle

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Le coliche nei neonati: come riconoscerle e curarle

Le coliche gassose nei neonati sono un disturbo molto frequente che colpisce dal 10% al 30% dei neonati e che spesso i genitori affrontano nei primi mesi di vita.

È una condizione assolutamente benigna e transitoria che si presenta dopo le prime 2-3 settimane di vita e che solitamente si risolve spontaneamente entro il 3°-4° mese di vita.

Le coliche si manifestano con crisi di pianto inconsolabile, più spesso nelle ore serali (ma possono insorgere anche in altri momenti della giornata).

Le cause delle coliche nei neonati

Le cause sono tutt’oggi sconosciute:

  • alcuni ritengono che siano dovute a un eccessivo contenuto di aria che determina una dilatazione delle anse intestinali, causando dolore;
  • altri ritengono, invece, che alla base vi sia un alterato rapporto mamma-bambino.

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Come riconoscere le coliche nei neonati

Si può ipotizzare che il piccolo soffra di coliche gassose se rispetta la cosiddetta “regola del 3”, coniata negli anni ’50 dal pediatra dott. Wessel: si tratta di coliche se ci troviamo davanti ad un lattante sano, ben nutrito, che piange:

  • per più di 3 ore al giorno,
  • per più di 3 giorni alla settimana
  • per più di 3 settimane consecutive.

Che cosa sono le coliche nei neonati

Ormai, per abitudine o per tradizione, diciamo che la colica è il mal di pancia ed è legato alla presenza di gas intestinali (anche se sembra che questo fenomeno possa essere più una conseguenza del pianto che una causa).

Più semplicemente e correttamente, la colica esprime il pianto, non il mal di pancia. Bisogna sapere che il pianto del neonato è un atto estremamente complesso da attuare, con risposte pressoché globali, che coinvolgono tutto l’organismo, e non soltanto i muscoli specifici come quelli dedicati alle espressioni facciali. In altri termini, quando un neonato piange, lo fa con tutto il corpo: e non è escluso che così facendo emetta aria.

L’aria è sempre presente nel tubo digerente di ogni umano, a qualunque età, e soprattutto in quello di un neonato (il latte è ricco di lattosio, zucchero che fermenta facilmente), ma poche sono in realtà le circostanze in cui l’aria possa procurare dolore: accade, ad esempio, se le pareti sono irritate, infiammate (in presenza cioè di una “colite”).

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Ma non è certo l’aria a far sì che, da sempre, i neonati, arrivando a sera, comincino ad “avere le coliche”. Non è un caso, infatti, se spesso si calmano facendo un giro in macchina o se, sfiniti, si abbandonano al sonno insieme ai genitori, per riparlarne poi sul prossimo far della sera. Come possibili cause delle coliche gassose sono stati imputati nel corso degli anni diversi fattori, anche se nessuno di questi è stato davvero dimostrato.

Coliche nei neonati: latte artificiale e materno. Le differenze

Negli allattati artificialmente è stata chiamata in causa una possibile allergia alimentare, anche se, in realtà, è ipotizzabile solo se in concomitanza compare eczema o se almeno un familiare di primo grado abbia un’allergia attestata. In questo caso, sarà il pediatra a prescrivere eventualmente appositi latti che “riducano” questo disturbo; come pure sarà il pediatra a valutare i casi in cui possa essere presente un’allergia, suggerendo latti speciali.

Nei bambini allattati esclusivamente al seno, invece, soprattutto negli anni passati, veniva consigliata alla mamma una dieta “di eliminazione” (latte e derivati e altri alimenti potenzialmente allergizzanti), ma studi successivi non hanno evidenziato un beneficio sufficiente a giustificare una dieta spesso molto ristretta.

Coliche nei neonati: rimedi naturali

Ecco come stare vicino a un lattante che piange:

  • Tenerlo in una fascia, petto contro petto, e fare una passeggiata.
  • Cantargli una canzone che già conosce.
  • Massaggiarlo dolcemente, anche tenendolo a pancia in giù, magari sul proprio braccio.
  • Abbracciarlo e cullarlo al ritmo di una ninna nanna.
  • Parlargli con un tono di voce affettuoso.
  • Ridurre le stimolazioni visive, uditive e tattili in modo da offrirgli un ambiente tranquillo.
  • Inoltre, lo swaddling, la fasciatura del neonato, se correttamente eseguita, offre l’opportunità di ridurre le crisi di pianto e non presenta rischi o controindicazioni di ordine medico.

Tranquillità è la parola chiave: spesso il pianto inconsolabile stressa molto i genitori che non sanno come affrontarlo, sentendosi frustrati e nervosi; però, più il piccolo avvertirà ansia e tensione, più il suo pianto diverrà inconsolabile!

Coliche nei neonati: come utilizzare il sondino

Il sondino rettale (per neonato, acquistabile in farmacia), può essere di sollievo; va posizionato nel sederino per una lunghezza di circa 2 cm ed eventualmente lasciato in sede, chiudendo il pannolino; questo permette che il piccolo “elimini” l’aria!

Coliche nei neonati: i farmaci

Soprattutto negli anni passati sono stati proposti diversi farmaci allo scopo di attenuare questo fastidioso problema; è stato a lungo utilizzato, ad esempio, il Simeticone in gocce (Mylicon) che dovrebbe agire riducendo il contenuto d’aria intestinale. Più recentemente sono stati introdotti in commercio diversi farmaci fitoterapici (a base di finocchietto, melissa, passiflora, camomilla, tiglio ect.) che, però, non sempre danno risultati davvero apprezzabili (e comunque devono essere sempre prescritti dal pediatra)!

Esistono, invece, studi interessanti sull’uso dei probiotici, soprattutto il Lactobacillus Reuterii: infatti, nei piccoli affetti da coliche gassose, è stato ipotizzato che esista un problema di dismicrobismo, ossia di alterata flora batterica intestinale che troverebbe beneficio, appunto, nell’uso di questi probiotici che sembrano agire favorevolmente sulla motilità intestinale.

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