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Pubblicato inGenitori

Quali sono e come si trattano i difetti visivi dei bambini

I difetti visivi nei bambini sono molto comuni, e si manifestano con segni caratteristici. Vediamo quali sono, come riconoscerli e trattarli.

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I difetti visivi nei bambini sono più frequenti di quanto si pensi. Può succedere, infatti, che i bambini, anche prima di andare a scuola, lamentino problemi alla vista. Strizzano gli occhi o si avvicinano alle cose per vederle meglio, oppure soffrono di mal di testa e arrossamenti oculari. Questi possono essere il segnale di difetti visivi, che devono essere considerati con attenzione dallo specialista.

Insieme al professor Paolo Montanari, oftalmologo del Centro Medico Santagostino, vediamo quali sono i principali difetti della vista nei bambini, che cosa comportano, e come vanno trattati.

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Difetti visivi nei bambini: come si fa a capire se un bambino ha problemi di vista?

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Per individuare la presenza di difetti visivi nei bambini è sufficiente prestare attenzione ad alcuni segnali. Se riconosciuti in tempo, questi rendono possibile una diagnosi precoce del difetto e un immediato trattamento. Ecco alcuni segnali da non sottovalutare, nel bambino:

  • strizza frequentemente le palpebre: potrebbe essere il segno che sta cercando di mettere a fuoco meglio gli oggetti
  • ha spesso mal di testa: le cefalee potrebbero essere il sintomo di un affaticamento visivo, dovuto a un problema oculare o a una patologia
  • tiene la testa reclinata da un lato: potrebbe essere il segno che uno dei due occhi lavori di meno e che, con questo tipo di postura, il bambino cerchi di favorire l’occhio sano, per vedere meglio
  • si strofina gli occhi: il gesto potrebbe essere associato all’intenzione di mettere meglio a fuoco, o scacciare la sensazione di un corpo estraneo
  • gli occhi sembrano non allineati o diversi tra loro: se gli occhi presentano differenze o sembrano troppo grandi o piccoli, è necessario consultare un oculista.

Cosa fare in caso di difetti visivi nel bambino: la visita dal pediatra

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Se si sospetta che il proprio figlio abbia dei problemi agli occhi è bene fargli fare una visita pediatrica. Sarà il medico a effettuare tutti gli accertamenti del caso, come:

  • un’accurata anamnesi familiare
  • un’ispezione degli occhi con sorgente luminosa
  • una determinazione dell’acuità visiva, cioè la definizione dell’immagine con cui vedono gli occhi, attraverso le classiche tavole ottotipiche (si chiede al bambino di riconoscere lettere e segni posti a distanza)
  • una valutazione del senso stereoscopico, cioè la capacità di percepire gli oggetti in tre dimensioni
  • un esame comparativo della visione a distanza di entrambi gli occhi
  • una valutazione della simmetria dei riflessi luminosi corneali (per verificare la presenza di un eventuale strabismo)
  • una valutazione dei riflessi pupillari e della trasparenza dei mezzi diottrici attraverso il test del riflesso rosso con oftalmoscopio, che serve a svelare importanti patologie (es. opacità corneali, cataratta e distacco di retina).

La visita oculistica

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Qualora vi sia una storia familiare positiva a patologie oculari ereditarie o in presenza di patologie sistemiche che possano interessare gli occhi, è necessario effettuare un controllo oculistico entro il primo anno di vita. Questa comprende l’esame della:

  • parte anteriore dell’occhio
  • riflessi pupillari
  • motilità oculare e del fondo oculare in midriasi 
  • dilatazione della pupilla.

Verso i 3 anni, poi, tutti i bambini dovrebbero essere visitati dall’oculista, eventualmente in associazione con l’ortottista (un professionista dello screening, valutazione e riabilitazione visiva e dei disturbi motori degli occhi). Soprattutto se sono presenti:

  • atteggiamenti anomali del capo
  • deviazioni oculari
  • difficoltà nell’afferrare gli oggetti
  • difficoltà a percepire gli oggetti nello spazio circostante.

La visita oculistica comprende gli esami descritti in precedenza e inoltre:

  • la valutazione soggettiva dell’acuità visiva 
  • un esame della rifrazione previa instillazione di collirio cicloplegico (che blocca il muscolo ciliare del paziente) per evidenziare eventuali deficit visivi 
  • anisometropia (i due occhi hanno una rifrazione diversa) 
  • ambliopia.

È importante sottolineare che se si interviene precocemente è possibile, con la correzione ottica e i trattamenti correttivi adeguati (esercizi ortottici, occlusione, etc.), sviluppare una buona acutezza visiva bilaterale.

Un’ulteriore visita oculistica dovrà essere effettuata all’età di 6-7 anni per evidenziare eventuali difetti visivi e/o altre patologie oculari sopravvenute.

Che cos’è l’ambliopia

Le tappe evolutive della funzione visiva nei bambini

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Normalmente, lo sviluppo della funzione visiva nei bambini passa attraverso tappe definite:

  • 3-5 mesi, il neonato si guarda le mani e segue il viso della mamma
  • 8-10 mesi, afferra gli oggetti e li osserva
  • 12 mesi, segue gli oggetti che vengono tolti dalla sua attenzione
  • 18 mesi, osserva le figure sui libri
  • 2 anni, riconosce le figure e le persone dalle fotografie
  • 2-3 anni, riconosce i colori
  • 3 anni e mezzo, l’acutezza visiva è di circa 6-7/10, a 5 anni è di 10/10.

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I difetti visivi nei bambini

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Ipermetropia, miopia e astigmatismo sono i difetti visivi che colpiscono più di frequente i bambini. Esaminiamoli nel dettaglio. 

Ipermetropia

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L’ipermetropia è un difetto refrattivo in cui il fuoco dell’immagine cade dietro il piano retinico quando l’occhio è a riposo. Sostanzialmente, è determinata da un occhio piccolo: è una condizione normale nell’infanzia, ma può anche persistere per tutta la vita.

L’ipermetropia nei bambini è presente nei primi anni di vita, solitamente compresa tra +2 e +3 diottrie. In molti bambini si riduce progressivamente fino a scomparire quasi del tutto in età puberale.

La diagnosi

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La diagnosi precoce di ipermetropia è estremamente importante nella prevenzione dell’ambliopia (occhio pigro) e dello strabismo.

Se l’ipermetropia è modesta, può essere superata con il naturale meccanismo accomodativo, che è molto sviluppato nei bambini e nei giovani; se invece è di grado più elevato si manifesta con affaticamento visivo specialmente da vicino.

I sintomi

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I segni e i sintomi di una ipermetropia non corretta sono: l’arrossamento oculare, la lacrimazione, la cefalea, l’affaticamento oculare e problemi di messa a fuoco delle immagini, soprattutto da vicino.

Il trattamento

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Nei bambini fino a 10 anni con ipermetropia lieve o modesta senza alterazioni della motilità oculare, ambliopia o sintomatologia di affaticamento visivo, non è strettamente necessario correggere il difetto visivo, ma è sufficiente effettuare controlli periodici dall’oculista. Se l’ipermetropia non regredisce con lo sviluppo, allora è necessario correggerla con l’uso degli occhiali.

Nei bambini tra 3 e 5 anni affetti da ipermetropia elevata è, invece, importante correggere completamente il difetto visivo con lenti da portare tutto il giorno per evitare l’insorgenza di uno strabismo convergente.

Occhiali da vista per bambini, come scegliere quelli giusti

Miopia

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La miopia è il disturbo visivo per cui il fuoco dell’immagine osservata cade davanti al piano retinico. La miopia semplice consiste in una aumentata lunghezza assiale del bulbo oculare. A differenza dell’ipermetropia, non può essere compensata dal meccanismo accomodativo, naturale nei bambini e negli adulti, che consiste nella capacità dell’occhio di mantenere una visione nitida degli oggetti posti a distanza diversa.

Sintomi e diagnosi

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La miopia viene considerata lieve fino a 3 diottrie, media tra 3 e 6 diottrie, elevata oltre le 6 diottrie.

La sintomatologia consiste nella visione sfocata da lontano mentre la visione da vicino resta nitida. Il bambino può accusare cefalea, tende ad avvicinarsi agli oggetti per vedere meglio, strizza gli occhi per vedere in lontananza e a scuola dice di vedere male la lavagna.

Generalmente la miopia insorge in età scolare e tende a stabilizzarsi verso i 20-25 anni.

Il trattamento

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Nel bambino, salvo casi eccezionali, la miopia deve essere corretta con l’uso degli occhiali a permanenza.

Astigmatismo

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L’astigmatismo è un difetto visivo per cui l’immagine non corrisponde alla forma dell’oggetto e comporta una visione sfocata o distorta sia da vicino che da lontano. Molto spesso dipende da una curvatura disomogenea della superficie anteriore dell’occhio (cornea) e può essere associato sia a ipermetropia che a miopia.

Le caratteristiche

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Un certo grado di astigmatismo corneale è fisiologico e fino a 0.5 diottrie si può anche evitare di correggerlo. Insorge generalmente dopo i 2 anni di età, nell’80% dei casi è compreso tra 0 e 2 diottrie e, generalmente, subisce lievi variazioni durante la vita.

I sintomi e trattamento

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Il bambino affetto da astigmatismo tende a confondere le lettere dell’alfabeto, non riesce a leggere bene le scritte sul televisore, può accusare dolori e bruciori oculari, affaticamento oculare, cefalea, lacrimazione.

Nella maggior parte dei casi il trattamento dell’astigmatismo consiste nell’uso di occhiali a permanenza.

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