Gli italiani tornano dal dentista. Secondo l’indagine EduCarie dell’Accademia italiana di conservativa nel 2017, il 90% dei connazionali dice di esserci stato almeno una volta nell’ultimo anno e di averci portato i figli. La ricerca, condotta da Datanalysis su 1.000 genitori di bimbi e ragazzi minori di 14 anni, indica per la prima volta un’inversione di tendenza rispetto agli ultimi anni. Secondo i dati Istat, infatti, nel 2013 solo il 38% degli italiani si era rivolto al dentista almeno una volta all’anno.
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Prevenzione dentale bambini
In materia di prevenzione dentale nei bambini (e negli adulti) le idee sono ancora molto confuse, nonostante il 95% dei connazionali si ritrovi a fare i conti con la carie e solo tra i bambini si contano 1,5 milioni di pazienti.
Anche sul fronte igiene dentale resta molto da fare: il 33% lava i denti appena una volta al giorno, il 25% quando si ricorda o ha tempo, e un quarto degli under 14 impugna lo spazzolino solo se i genitori gli dicono di farlo. Ma per istituire buone pratiche fin dai primi mesi di vita e prevenire carie e malocclusioni cosa possono fare i genitori? A che età è corretto portare i figli la prima volta dal dentista? Quante volte è corretto lavare i denti? A che età è giusto cominciare a lavarli e usare il filo interdentale? Fluoro sì o fluoro no?
Igiene orale bambini
Secondo le Linee Guida Nazionali per la promozione della salute orale e la prevenzione delle patologie orali in età evolutiva, diffuse dal Ministero della Salute, ci sono diversi step per una corretta igiene orale dei bambini.
- Mantenere pulita la bocca nei bambini da 0 a 3 anni è compito dei genitori. Prima della eruzione dei denti, dopo ogni poppata, si devono pulire le gengive con una garza umida.
- Dalla comparsa del primo dente deciduo, i denti vanno accuratamente puliti con garza o dito di gomma dopo ogni pasto. L’utilizzo dello spazzolino va iniziato il prima possibile, in questo modo il bambino può iniziare a prendere confidenza con l’oggetto.
- L’igiene orale per i bambini da 4 a 5 anni deve essere praticata sotto la supervisione dei genitori, con spazzolino morbido a testina piccola, utilizzando possibilmente la tecnica “a rullo” spazzolando dalle gengive al dente, dal rosso al bianco, effettuando cerchi sulla superficie del dente (come il movimento di uno spazzolino elettrico).
È importante che i genitori diano il buon esempio: il bambino che vede i genitori lavarsi i denti quotidianamente più volte al giorno è spontaneamente portato a imitarli. Non è invece consigliato l’uso del filo interdentale nella scuola primaria. Meglio aspettare il termine della permuta ossia quando il bambino avrà i denti permanenti.
La prevenzione, poi, è fatta anche di contrasto alle cattive abitudini alimentari, limitando l’abuso di alimenti come dolci, caramelle, bibite gassate: «Le cattive abitudini sono alla base della insorgenza delle carie», spiega Giovanna Garattini, specialista in Odontostomatologia e in Ortognatodonzia del Centro Medico Santagostino, «Tutti i cibi sono cariogeni. Alcuni più degli altri: le sostanze preferite dai batteri sono gli zuccheri. Maggiore è la permanenza degli zuccheri e dei batteri nel cavo orale, maggiore è il rischio di sviluppare la carie. È meglio limitare la frequenza di bevande e cibi zuccherati.
Fluoro ai bambini
La carie si previene anche con l’assunzione di fluoro fin dalla gravidanza. Per le quantità di fluoro da assumere in base all’età e la via di somministrazione si può fare riferimento al pediatra, al medico di base o al dentista o alle linee guida del Ministero della Salute. Un’assunzione eccessiva e protratta nel tempo di fluoro (acqua fluorata, dentifricio al fluoro, supplementi fluorati, latte in formula) durante l’età pediatrica può essere infatti causa di fluorosi dentale, patologia che si manifesta con macchie dello smalto.
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Prevenzione odontoiatrica
Igiene, alimentazione corretta e giusti apporti di fluoro sono però solo tre dei 4 quattro cardini dell’Organizzazione Mondiale della Sanità in tema di igiene e prevenzione dentale. L’ultimo sono i controlli specialistici.
È importante sottoporsi a periodiche visite di controllo dal dentista, ma a che età è giusto portare i piccoli nel suo studio? Secondo la Società italiana di odontoiatria infantile, l’ideale sarebbe far visitare dal dentista (pedodontista) il bambino già all’età di un anno, non tanto per effettuare una vera e propria visita, quanto per informare correttamente i genitori sulle più opportune misure di igiene orale per il bambino e soprattutto intercettare quelle abitudini viziate che, nel tempo, possono provocare o peggiorare malattie della bocca e dei denti del bambino (per esempio l’uso di ciucci dalla forma o dalle dimensioni errate o la somministrazione di sostanze zuccherate per calmare il bambino).
È importante infatti cominciare presto a curare il cavo orale e preservare la dentatura, anche quella decidua che generalmente si completa entro i 2-3 anni di vita e si compone di 20 denti.
Denti da latte che, nonostante siano destinati a cadere, vanno curati con attenzione. Essi devono infatti “durare” fino al momento in cui fisiologicamente vengono persi e sostituiti da quelli permanenti.
Nel caso in cui si perdano precocemente dei denti da latte, a causa di traumi o carie, è necessario che il pedodontista valuti la necessità di applicare apparecchi per mantenere lo spazio. In caso contrario si possono creare complicazioni all’eruzione dei denti permanenti.
Mese della prevenzione dentale
Vista l’importanza della prevenzione per mantenere il proprio sorriso, dal 1980 ogni anno a ottobre si tiene il Mese della Prevenzione Dentale, l’unico programma di prevenzione ortodontica attivo sull’intero territorio nazionale.
Grazie alla collaborazione dei dentisti ANDI (Associazione Nazionale Dentisti Italiani) è possibile per tutti i cittadini effettuare una visita di controllo annuale gratuita: un’occasione importante per valutare lo stato di salute orale di tutta la famiglia e ricevere consigli ad hoc per tutti i componenti.
(6 Dicembre 2018)