Gli studi più recenti evidenziano che i bambini di oggi sono sicuramente meno attivi rispetto ai bambini degli anni ‘70 e tendono in generale a essere maggiormente in sovrappeso e sedentari rispetto al passato. Complici le nuove tecnologie e il cambiamento delle abitudini, la sedentarietà dei bambini sta diventando un problema sempre più serio.
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Sedentarietà giovanile
Solo il 34% dei bambini italiani dedica al massimo un giorno a settimana (almeno un’ora) allo svolgimento di attività fisica strutturata. Quasi 1 bambino su 4 passa al massimo un giorno a settimana (almeno 1 ora) allo svolgimento di giochi di movimento.
Tendenzialmente i bambini che vivono nelle Regioni del Sud sono meno attivi dei coetanei che vivono nelle Regioni del Nord e per quanto riguarda le differenze di genere e le femmine risultano più sedentarie dei maschi.
Non va meglio tra gli adolescenti, fetta della popolazione in cui meno del 10% raggiunge le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Questa la fotografia del nostro Paese secondo i dati del Rapporto Istisan “Movimento, sport e salute: l’importanza delle politiche di promozione dell’attività fisica e le ricadute sulla collettività”, realizzato dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), dal Ministero della Salute e dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI) e presentato il 14 novembre 2018.
I sintomi della sedentarietà
Secondo le raccomandazioni OMS e della comunità scientifica, tra i fattori di rischio che possono favorire la sedentarietà c’è sicuramente il tempo che i bambini passano davanti a uno schermo (TV, videogiochi etc); il tempo così speso, infatti, può indurre a un maggiore consumo di spuntini e può interferire con il sonno, la cui mancanza è un fattore di rischio noto per l’obesità. Dai dati 2016 di OKkio alla SALUTE si evince che in Italia il 44% dei bambini ha la TV nella propria camera da letto e il 41% trascorre più di 2 ore al giorno davanti a TV, videogiochi, tablet o cellulari.
Quali sono i rischi della sedentarietà
Sedentarietà significa danni per la salute dei ragazzi che dovranno sopportare anche nella loro vita da adulti. In particolare, le conseguenze di una scarsa attività fisica sono:
- Ossa più fragili
Uno studio del 2017 condotto dalla Leigh Gabel della University of British Columbia, in Canada, ha preso in esame il dilagante fenomeno dell’aumento della sedentarietà nei giovani, dovuto alle nuove tecnologie che spingono i ragazzi a giocare al computer o a rilassarsi davanti alla televisione, anziché praticare attività fisica e sport. Dal monitoraggio ai raggi X della capacità di reazione delle ossa di 300 adolescenti nell’età dello sviluppo, è stata constatata l’importanza di fare attività fisica. Rafforzerebbe infatti l’organismo, riducendo il rischio di fratture. Secondo lo studio gli adolescenti che non fanno pratica sportiva hanno ossa molto più fragili rispetto a quelle dei coetanei sportivi. Si tratta di un dato preoccupante in relazione al fatto che si tratta del periodo della vita in cui si forma il 36% dello scheletro. - Deficienza motoria
La fase sensibile per lo sviluppo dell’intelligenza motoria inizia intorno ai 6 anni per terminare fra i 10 ed i 12 anni. Un adeguato sviluppo di questa capacità intellettiva necessita, per altro, di almeno due ore di movimento quotidiano. Appare, quindi, evidente che stiamo crescendo una generazione di “deficienti motori”, una generazione di persone che in età adulta non sarà in grado di utilizzare in modo adeguato il proprio corpo.
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I benefici dell’esercizio fisico
Muoversi non solo evita ripercussioni negative sul proprio corpo, ma ha anche una serie di effetti positivi:
- aumento di tessuti osteomuscolari sani (per esempio ossa, muscoli e articolazioni);
- sviluppo di un apparato cardiovascolare sano (per esempio cuore e polmoni);
- creazione di una migliore consapevolezza neuromuscolare (per esempio, coordinamento e controllo dei movimenti);
- mantenimento di un adeguato peso corporeo;
- miglioramento del controllo dei sintomi legati a ansia e depressione;
- migliori livelli di attenzione, maggiore velocità dei processi cognitivi e migliore performance ai test accademici standardizzati rispetto ai bambini meno attivi.
Come combattere la sedentarietà
Fare attività fisica almeno un’ora al giorno è quindi necessario per rimanere in salute. Ma ci sono anche altre soluzioni per evitare la sedentarietà:
- Aumentare le ore di educazione fisica. La scuola riconosce l’importanza dell’attività motoria e sportiva per il benessere fisico e psichico del bambino. Tuttavia, occorre lavorare sull’offerta dell’attività fisica curriculare in quanto solo il 54% delle classi svolge almeno 2 ore di attività motoria a settimana.
- Incrementare in età scolare la quantità e la qualità dell’offerta sportiva e ludica pomeridiana in modo da offrire alternative valide, diversificate ed economicamente accessibili a tutta la popolazione.
- Aumentare nelle nostre città e nei nostri paesi gli spazi dedicati al gioco libero ed al movimento.
- Educare le famiglie italiane a stili di vita attivi che comportino, per esempio, un ridotto utilizzo dell’automobile, un maggior utilizzo dei mezzi pubblici, tempi regolamentati per gli smartphone ed i videogiochi, vacanze e week end organizzati in modo da favorire l’attività fisica condivisa.